giovedì 30 ottobre 2008

La Lega e la scuola

Ieri per "La Padania" Iva Garibaldi ha intervistato Federico Bricolo. Nell'intervista il senatore della Lega spiega la posizione del suo partito sulla scuola e dà un giudizio sul sessantotto messo in piedi dal Pd in Senato martedì contro il decreto Gelmini approvato la mattina dopo. Vediamo:
Nella solitamente pacata aula del Senato scoppia la bagarre sulla scuola. All'esame c'è il decreto Gelmini, ormai prossimo all'approvazione, ma la sinistra non ci sta a rispettare tempi concordati e assegnati ad ogni gruppo. E così, incurante dei richiami all'ordine del presidente Schifani, Pd e Idv replicano con invettive, urla, slogan e cori da stadio anche contro la presidenza. Tanto da costringere lo stesso Schifani, ad un certo punto, ad interrompere i lavori e convocare una capigruppo. Nel frattempo, una delegazione dell'Idv e del Pd non si fa scappare l'occasione per unirsi ai manifestanti che intanto stanno in piazza. Ma le votazioni, alla fine, vanno avanti per tutta la sera, fino alle 22 e la stessa Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd, alla ripresa dei lavori si scusa per il comportamento dei colleghi. «È da deprecare quello che è successo - dice Federico Bricolo - e l'opposizione ha tenuto un comportamento che riteniamo assolutamente scorretto perché la decisione su come procedere sul decreto è stata presa all'unanimità. È stato vergognoso l'attacco alla presidenza. E quindi più che opportune le scuse della Finocchiaro. Il decreto, comunque, continueremo a votarlo e nonostante la loro posizione noi lo approveremo».
Presidente Federico Bricolo, Veltroni ha chiesto il ritiro del decreto mentre proseguono le critiche nei confronti del provvedimento. La Lega Nord come voterà? «Il voto della Lega sarà favorevole perché condividiamo questa riforma che taglia gli sprechi, razionalizza le spese e migliorerà il mondo della scuola con insegnanti selezionati per merito e meglio retribuiti. Grazie all'approvazione di un nostro emendamento siamo riusciti ad ottenere che anche le graduatorie delle scuole elementari siano su base provinciale».
Che idea si è fatto delle ragioni delle proteste in piazza di questi giorni? «Sono sicuro che si tratta di una protesta sfruttata e alimentata dall`opposizione. La sinistra ha l'idea di riportare il clima del '68 in piazza e nelle scuole con lo scopo di sovvertire il risultato elettorale. Nel merito, vorrei sottolineare che le critiche mosse dal centrosinistra al provvedimento sono basate su grandi falsità che noi andremo a spiegare soprattutto ai giovani e alle famiglie. Dopo l'approvazione di questo decreto, nei prossimi mesi ci saranno anche altre proposte che vanno nella direzione di rilanciare la scuola che così com'è proprio non va. Ci sono troppi sprechi. Basti pensare che ci sono 167 mila bidelli eppure le pulizie sono appaltate a ditte esterne, per non parlare del fatto che abbiamo 200 mila insegnanti in più rispetto alla Germania. La nostra scuola ha una media di un insegnante ogni 9 alunni. Un record in Europa con l'aggravante che il nostro corpo docente è mal pagato, dunque poco motivato e anche poco rispettato. La scuola non sarà più uno stipendificio ma avrà insegnanti più motivati, incentivati a migliorarsi perché saranno premiati i più preparati. Sono misure che servono per dare ai nostri figli una scuola migliore».
Condivide tutte le norme del decreto Gelmini? «Apprezziamo in maniera particolare l'inserimento di una norma che è stata direttamente proposta dal segretario federale della Lega Nord, Umberto Bossi e che prevede, d'ora in poi, che le scuole dovranno adottare libri di testo invariati per cinque anni. Le famiglie, in questo modo, spenderanno meno soldi per l'acquisto dei testi che fino ad oggi vengono sostituiti ogni anno con altri che magari hanno solo poche righe diverse rispetto alla versione precedente. Facciamo chiarezza anche sul maestro: non sarà unico ma prevalente perché rimarranno gli insegnanti di inglese e religione. Noi siamo cresciuti con un unico maestro e la scuola funzionava sicuramente meglio di adesso».
Molte critiche si sono ovviamente concentrate sul ministro Gelmini. Voi appoggiate in pieno la sua linea? «Condividiamo quello che in Aula ha sempre dichiarato per quanto riguarda il futuro del mondo della scuola nel nostro paese. E prendiamo atto che il ministro ha contribuito, grazie al suo parere favorevole, all'approvazione della mozione della Lega Nord per l'istituzione delle classi ponte. Una proposta che è stata criticata dalla sinistra come razzista e xenofoba ma che invece è già in vigore in Francia da vent'anni e anche in altri paesi europei e che servirà ad aiutare a imparare la nostra lingua a chi non la conosce senza penalizzare nessuno. Al Senato abbiamo presentato a firma Aderenti una specifica proposta di legge sulla questione. La senatrice Aderenti, come la deputata Goisis, non a caso è anche insegnante e dunque conosce benissimo i problemi del mondo della scuola. Noi siamo sicuri che il Governo manterrà l'impegno preso in Parlamento e le classi ponte diventeranno una realtà».
Come giudica la posizione della sinistra sul decreto? «Dice tantissime falsità per cercare di sobillare i giovani. Noi spiegheremo la bontà di questo provvedimento e avvertiremo i ragazzi di non seguire cattivi maestri, che sono tanti e li stanno solo usando. Noi ai giovani diciamo che è sacrosanto il loro diritto di manifestare sia nelle scuole che nelle piazze. Siamo convinti però che i problemi dell'Università non si risolvono impedendo agli studenti di entrare nelle Università».
E delle proposte del centrosinistra che cosa pensa? «Non c'è nessuna proposta, solo tanto ostruzionismo: stanno dimostrando ancora una volta di non essere maturi come forza di governo ma di essere solo pronti a criticare e mai a dare contributi costruttivi. Siamo delusi perché si tratta di un tema che dovrebbe interessare tutti, visto che riguarda il futuro delle nuove generazioni eppure la sinistra sembra interessata solo a gridare slogan e a fare ostruzionismo».
La Lega Nord è stata chiamata in causa più di una volta perché una delle conseguenze della razionalizzazione della spesa sarebbe la chiusura delle scuole di montagna. Come stanno le cose effettivamente? «È una delle tante falsità dell'opposizione. Le scuole di montagna non saranno tagliate, ci saranno solo degli accorpamenti che riguarderanno gli uffici amministrativi. Questo prevede il decreto e così sarà».
Che proposte farà la Lega sui prossimi provvedimenti sulla scuola? «Chiederemo la regionalizzazione dei concorsi. Gli insegnanti non devono trasferirsi da altre regioni, è importante che conoscano e comprendano anche le lingue locali, che siano collegati al territorio e siano in grado di interagire al meglio con studenti e loro familiari. Avremo così finalmente docenti veneti in Veneto, siciliani in Sicilia».

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