giovedì 16 ottobre 2008

Immigrazione: Maroni dà i numeri e altro

Notte movimentata a Lampedusa, ci dicono le cronache, dove in tre diversi sbarchi sono arrivati più di seicento immigrati clandestini, come ha confermato la Capitaneria di porto di Palermo, che ha coordinato le operazioni. I primi 118, tra cui quaranta donne, sono stati soccorsi dalla Guardia di Finanza, intorno alle tre della notte.
Ieri, intanto Maroni in audizione al Comitato Schengen ha fornito molta informazione sulla questione dell’immigrazione. Innanzitutto che l'Italia “ha la più alta percentuale di accettazione di domande di asilo tra i principali paesi europei”. Il nostro paese garantisce “un livello di protezione più alto rispetto agli altri paesi Ue”, ha detto. “Nel 2007, su 13.509 domande presentate ne sono state accolte dall’Italia il 59%, contro il 36% della Germania, il 48% dell'Inghilterra, il 22% della Francia, l’8,5% della Spagna e lo 0% della Grecia”. Ha messo però in guardia dall’abuso di domande d’asilo: “Bisogna evitare l’uso strumentale”, ha sottolineato Maroni.
Sono 6.553 le espulsioni di immigrati irregolari “effettivamente eseguite” nel nostro paese nel 2008, il 28,1% in più rispetto allo scorso anno stando ai dati di fine settembre. I respingimenti disposti dai questori sono 729 mentre le riammissioni verso i paesi di origine sono 6.424, con un incremento del 6,15% rispetto al 2007. La metà dei nomadi censiti a Roma, Milano e Napoli è costituita da minori. E di questi, solo il 20% ha avuto esperienze scolastiche. Maroni in proposito ha annunciato: “La prossima settimana incontrerò i tre prefetti per elaborare i dati del censimento e predisporre interventi per garantire i livelli minimi di prestazioni sanitarie nei campi legali, nonché interventi di scolarizzazione. Mentre quelli non autorizzati saranno chiusi”. Grande attenzione ai minori, che – ha ribadito il ministro dell’Interno – bisogna tutelare dal rischio di “traffico di organi, prostituzione e criminalità”.
Polemico invece sulle questioni sollevate dalla UE sul decreto sicurezza: “La commissione europea ha sollevato delle questioni che ci inducono a soprassedere su una approvazione definitiva” del decreto legislativo relativo alla libera circolazione dei cittadini comunitari e alle possibilità di accompagnamento fuori del territorio nazionale. Sull'espulsione immediata, prevista dal testo, la “commissione ha espresso parere contrario, suggerendo di sostituire il termine «allontanamento» con un «invito». Abbiamo accolto la richiesta della Commissione pur non condividendola, perché rischiavamo una procedura di infrazione. Ma trasformare l'allontanamento coatto in un semplice invito ad andarsene non sarebbe una sanzione efficace, che non avrebbe effetto, ben poca cosa…”, insomma.
Sempre nella sua audizione al Comitato Schengen, Maroni ha denunciato la scarsa collaborazione della Libia nel contrasto all'immigrazione clandestina. “'Nonostante due accordi, il primo firmato da Amato e il secondo di recente da Berlusconi, sono in diminuzione i controlli delle autorità della Libia. Se venisse applicato l'accordo di amicizia gli sbarchi si ridurrebbero a zero”.
Infine sulla carta d’identità elettronica, “Non escludo una iniziativa legislativa”. Il progetto “nato nel '97 in fase sperimentale” e ancora bloccato “per un contenzioso al Tar tra il Poligrafico dello Stato e la Finmeccanica”. Per Maroni è “Un’ottima idea che però è ferma alla fase sperimentale”. Circa la possibilità di inserire un chip con le impronte digitali, ha spiegato che il garante della privacy ha già “espresso parere favorevole a memorizzare il «template» delle impronte sul documento”.

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