E veniamo agli aforismi e alle dichiarazioni, alle curiosità espresse dagli esponenti “democratici”, così alla rinfusa come le ho annotate senza badare il momento o la sequenza nelle agenzie. Lascio da parte il discorso di Veltroni cui dedicherò altro post , sempre che ne valga la pena.
Cominciamo a ritroso (17.48) con Gavino Angius, già Ds ora socialista, che ha detto: “È stata una grandissima manifestazione che, piaccia o meno, cambia la scena politica. In meglio. Si è data voce all'Italia che non ci sta. Oggi è scesa in campo la parte del paese che non vuole stare a guardare”. Guardare cosa, gli altri che cambiano finalmente l’Italia?
Poi c’è la Bindi. Anche lei ha qualche problema con i numeri: “Oggi il Partito democratico dà voce a quei milioni di italiani, famiglie giovani, lavoratori precari, insegnanti, preoccupati per il loro futuro. Il governo farà bene ad ascoltare questa parte del Paese, senza denigrare l'opposizione”. Non certo al Circo Massimo, per quanto “massimo” quei milioni c’erano. Poiché quei milioni che in buona parte, con buona pace della Bindi, hanno votato Berlusconi, non hanno certo bisogno d’un mezzano per pesare nella considerazione del governo o farsi sentire. E non è un caso che la fiducia aumenti.
E tal Paola Picierno, l’ombra della Meloni: “Oggi siamo in piazza perché vogliamo di più per i giovani. Famiglie intere sono venute qui, con noi, per chiedere di più per il Paese. Noi siamo qui per dire che non è accettabile che chi chiede un futuro per i figli venga bollato come facinoroso”. Parole sante, ma perché credere d’esserlo?
Una parentesi zelighiana, così la Finocchiaro: “Le reazioni stizzite di Berlusconi, ben diverse dalle parole pacate del presidente della Camera Fini, dimostrano che la dimensione di questa manifestazione e il suo spirito sereno ma forte stanno preoccupando seriamente il Cavaliere”. Dalla Cina dicono infatti che ogni cinque minuti scappava al gabinetto perché se la faceva addosso. E poi il sogno: “Questa manifestazione conferma che nel Paese c'è un'altra Italia che ha un'idea diversa per il suo futuro rispetto a quella che propone il Pdl. Lo dico senza spocchia né arroganza, ma oggi la luna di miele del governo con il Paese sta cominciando ad esaurirsi”. Sono state infatti avanzate 250mila istanze di divorzio.
Anche Nanni Moretti, raccontano, è alla manifestazione di oggi al Circo Massimo. L'attore-regista, riconosciuto e salutato dai militanti, assiste dal belvedere Romolo e Remo agli interventi che si susseguono sul palco. Nessuna risposta, al cronista che vorrebbe raccogliere una sua valutazione sulla manifestazione e sul suo enorme seguito popolare: “no, no, no”, si limita a replicare Nanni Moretti allontanandosi. Ah, l’occhio del regista.
Enrico Letta: “Da oggi siamo sicuramente più forti”. Perché? “Oggi siamo certamente più di quanto ci aspettavamo, questa manifestazione è una bella prova del Dna del Pd”. Contento lui…
Non manca Rutelli: “È una manifestazione molto bella, serena e forte che chiede al governo di cambiare strada. Noi pensiamo infatti che su molte materie, soprattutto in campo economico, il governo non stia andando nella direzione giusta. È una manifestazione positiva perché il clima è sereno, l'atteggiamento di chi è venuto qui è quello di chi vuole proporre”. Se c’è una frase da scegliere per descrivere correttamente la kermesse democratica forse è proprio questa: una manifestazione di partito, di uno dei partiti dell’opposizione che fa null’altro che il suo mestiere di critica e proposta.
Soro è stato eletto nel collegio dove voto. Non l’ho votato, questo credo sia chiaro. Mi spiace solo che il primo dei non eletti sia stata una candidata brembiese che forse avrebbe in una simile occasione espresso qualche frase un po’ più seria e più intelligente d’un “Le nostre divisioni sono schierate...”, o meglio l’altra “Un uomo di Stato dovrebbe avere sempre come prima misura del suo comportamento pubblico il rispetto degli avversari. Evidentemente Berlusconi non è un uomo di Stato”. Appunto, neanche Soro lo è né potrebbe esserlo.
Non perdiamoci la Melandri: “Una risposta straordinaria del Paese ben oltre ogni aspettativa. Siamo molto soddisfatti perché è una risposta serena e ferma; è la prova che esiste in questo Paese un'opposizione democratica forte e decisa; un'opposizione preoccupata per le politiche economiche e sociali di questa maggioranza e di questo governo”. Certo che chi era abituato ad un loft vedere uno spazio come il Circo Massimo deve aver fatto grande impressione, shock addirittura.
E ancora, l’ho dimenticata questa nel primo post, ma la riprendo qui perché è da cinque stelle: al Circo Massimo c’erano i piccoli scolari della elementare sperimentale Giovanni Soglian di Roma, giunti con i genitori e qualche insegnante per manifestare la propria contrarietà alla riforma scolastica. Da bravi piccoli “balilla”, non si fraintenda, rossi ovviamente, hanno sfilato in gruppo, più piccoli degli altri manifestanti ma per nulla timorosi, annota patetico il cronista. Anzi, alzano bene la voce nello scandire lo slogan ritmato “Ci piacciono i meloni ma non Berlusconi - Ci piacciono i cremini ma non la Gelmini”. Sui lecca-lecca non est disputandum.
E poi c’è Tenaglia, l’ombra di Alfano, che è venuto lì per dire: “Oggi siamo qui, in una piazza mai così affollata di persone e di idee, per dare il nostro contributo al Paese. Noi siamo qui anche perché vogliamo una giustizia più efficiente. Una giustizia che rimane tra le tante questioni ancora aperte nel nostro paese. Questioni che vanno affrontate e risolte per garantire processi rapidi e sentenze in tempi ragionevoli per tutti i cittadini. La politica e la proposta del Pd è antitetica a quella del Governo, che ha pensato esclusivamente a garantire i privilegi a pochi e non ha fatto alcuna proposta che servisse veramente ai cittadini”. Un e-mail alle redazioni o un sms non avrebbe cambiato la giornata.
E Damiano, preoccupato del costo del petrolio, e ben vengano i surrogati: “Una grande manifestazione del popolo democratico, un carburante per una opposizione che sappia proporre soluzioni alternative. È quanto abbiamo oggi davanti a noi. Siamo qui per ribadire che il punto fondamentale è ridare forza al potere d'acquisto delle famiglie, migliorando retribuzioni e pensioni. Problema che sembra non interessare il governo. Il problema che poniamo non è solo un'esigenza di equità ma anche una leva economica per ridare sviluppo al paese”. Attenzione, leggiamolo bene. Si propongono insomma sempre problemi non soluzioni. Per proporre problemi non occorre essere un’ombra del ministro ombra. Lo sappiamo fare tutti.
Ed il leader Maximo D’Alema? Ecco: “Questa manifestazione dimostra che l'idillio del Paese con Berlusconi è finito. È finita la luna di miele”. Sì, lo so, qualcuno dirà “l’ho già sentita”. Certo più su. Dal megafono chiamato Finocchiaro.
C’era anche l’eletto Zingaretti: “Si preannuncia una bella giornata per l'Italia e la democrazia perché in piazza c’è un bellissimo popolo di gente scesa in piazza molto democraticamente ma anche molto arrabbiata per le politiche del governo. Quello che sta succedendo in Italia non ci piace. Il primo sconfitto è chi in questi giorni ha cercato di delegittimare questa piazza che è un bellissimo esempio di esercizio della democrazia”. Una festa democratica in una piazza democratica, insomma, del popolo democratico che si riconosce nel partito democratico che ha un leader democratico.
Ah, il tenero Gentiloni responsabile comunicazione del Pd: “Questa è la manifestazione della svolta, perché l'opposizione ha avuto, come è normale che sia, delle difficoltà. Ma da oggi sarà molto più forte e consapevole dei suoi mezzi”. Certo, si sa, l’aria aperta ha sempre fatto bene. E poi c’è la Sereni roboante: “L'invasione di Roma da parte di centinaia di migliaia di donne e di uomini, di ragazze e di ragazzi dimostra, nonostante lo strapotere mediatico e la demagogia di Berlusconi, che c'è un'Italia che non è d'accordo con lui e che chiede una scuola migliore, più solidarietà, nessun taglio alla ricerca, la salvaguardia di stipendi e pensioni, e gli aiuti alle piccole imprese”.
La presenza di Guglielmo Epifani dice molte più cose sulla condotta della CGIL che non le poche strappate al volo durante il corteo: “La piazza, la mobilitazione è un fattore importante, vuol dire che la gente non si rassegna. Certo, la piazza non è tutto, ma significa comunque molto. Avverto che c'è nel paese la voglia di riprendersi in mano il proprio destino. Qui non ci sono facinorosi, solo persone assolutamente inermi e gioiose”. Ma c’è di più, Cossutta con tanto di spilla dell'Anpi sulla giacca, che con l'Angius già ricordato fa il paio: “Partecipo con grande convinzione perché questa manifestazione contribuisce a dare vigore alle battaglie democratiche e anche ad indicare come risolvere i drammatici problemi del Paese”. A volte ritornano.
E chiudo, mi perdoneranno gli altri, con alcune ultime notazioni, la prima un aforisma di D’Alema: “Oggi tutti si rendono conto che il Pd è un partito più forte. Anche prima lo era ma non in modo così evidente. Ora lo è”. Non commento. La seconda dicendo che c’era anche alla manifestazione un po’ di goliardia. Franco Marini e Rosy Bindi hanno sfilato con lo striscione anti “euro porcellum”, la legge elettorale proposta per le europee. I due esponenti del Pd assieme ad un gruppo di manifestanti indossavano maschere bianche per protesta. Vannino Chiti si è invece dichiarato “Orgoglioso di essere a una manifestazione vera e di massa. Nel corteo vedo partecipazione sentita e democratica. È una grande protesta fondata su contenuti reali”. E Fioroni: “È una manifestazione che non ha uguali per quantità e qualità”. E Fassino: “Una grandissima e straordinaria partecipazione di popolo, una manifestazione forte serena e responsabile. Tanta gente che si batte per un'Italia migliore capace di fornire a ciascuno più certezze nella vita propria e dei propri figli. Una manifestazione che non solo rende visibili le tante ragioni dei nostri No ma anche la ricchezza delle nostre proposte e dei nostri Sì”. Tutti bravi insomma a dirsela e a raccontarsela. E proprio in chiusa l’imprenditore veneto Callearo che nella sua vita s’è perso marce, piazze e feste dell’Unità: “È la prima manifestazione della mia vita ed è bellissimo. Finora mi ero perso qualcosa. Per un partito giovane come il nostro una iniziativa così rappresenta un momento di unità e anche il modo per essere vicini alla gente. Qui c'è il popolo, ci sono stati veneti che ho salutato. Non è una protesta ma un luogo dove lanciare le nostre proposte”. Buona cosa godersi l’entusiasmo fin che dura.
Cominciamo a ritroso (17.48) con Gavino Angius, già Ds ora socialista, che ha detto: “È stata una grandissima manifestazione che, piaccia o meno, cambia la scena politica. In meglio. Si è data voce all'Italia che non ci sta. Oggi è scesa in campo la parte del paese che non vuole stare a guardare”. Guardare cosa, gli altri che cambiano finalmente l’Italia?
Poi c’è la Bindi. Anche lei ha qualche problema con i numeri: “Oggi il Partito democratico dà voce a quei milioni di italiani, famiglie giovani, lavoratori precari, insegnanti, preoccupati per il loro futuro. Il governo farà bene ad ascoltare questa parte del Paese, senza denigrare l'opposizione”. Non certo al Circo Massimo, per quanto “massimo” quei milioni c’erano. Poiché quei milioni che in buona parte, con buona pace della Bindi, hanno votato Berlusconi, non hanno certo bisogno d’un mezzano per pesare nella considerazione del governo o farsi sentire. E non è un caso che la fiducia aumenti.
E tal Paola Picierno, l’ombra della Meloni: “Oggi siamo in piazza perché vogliamo di più per i giovani. Famiglie intere sono venute qui, con noi, per chiedere di più per il Paese. Noi siamo qui per dire che non è accettabile che chi chiede un futuro per i figli venga bollato come facinoroso”. Parole sante, ma perché credere d’esserlo?
Una parentesi zelighiana, così la Finocchiaro: “Le reazioni stizzite di Berlusconi, ben diverse dalle parole pacate del presidente della Camera Fini, dimostrano che la dimensione di questa manifestazione e il suo spirito sereno ma forte stanno preoccupando seriamente il Cavaliere”. Dalla Cina dicono infatti che ogni cinque minuti scappava al gabinetto perché se la faceva addosso. E poi il sogno: “Questa manifestazione conferma che nel Paese c'è un'altra Italia che ha un'idea diversa per il suo futuro rispetto a quella che propone il Pdl. Lo dico senza spocchia né arroganza, ma oggi la luna di miele del governo con il Paese sta cominciando ad esaurirsi”. Sono state infatti avanzate 250mila istanze di divorzio.
Anche Nanni Moretti, raccontano, è alla manifestazione di oggi al Circo Massimo. L'attore-regista, riconosciuto e salutato dai militanti, assiste dal belvedere Romolo e Remo agli interventi che si susseguono sul palco. Nessuna risposta, al cronista che vorrebbe raccogliere una sua valutazione sulla manifestazione e sul suo enorme seguito popolare: “no, no, no”, si limita a replicare Nanni Moretti allontanandosi. Ah, l’occhio del regista.
Enrico Letta: “Da oggi siamo sicuramente più forti”. Perché? “Oggi siamo certamente più di quanto ci aspettavamo, questa manifestazione è una bella prova del Dna del Pd”. Contento lui…
Non manca Rutelli: “È una manifestazione molto bella, serena e forte che chiede al governo di cambiare strada. Noi pensiamo infatti che su molte materie, soprattutto in campo economico, il governo non stia andando nella direzione giusta. È una manifestazione positiva perché il clima è sereno, l'atteggiamento di chi è venuto qui è quello di chi vuole proporre”. Se c’è una frase da scegliere per descrivere correttamente la kermesse democratica forse è proprio questa: una manifestazione di partito, di uno dei partiti dell’opposizione che fa null’altro che il suo mestiere di critica e proposta.
Soro è stato eletto nel collegio dove voto. Non l’ho votato, questo credo sia chiaro. Mi spiace solo che il primo dei non eletti sia stata una candidata brembiese che forse avrebbe in una simile occasione espresso qualche frase un po’ più seria e più intelligente d’un “Le nostre divisioni sono schierate...”, o meglio l’altra “Un uomo di Stato dovrebbe avere sempre come prima misura del suo comportamento pubblico il rispetto degli avversari. Evidentemente Berlusconi non è un uomo di Stato”. Appunto, neanche Soro lo è né potrebbe esserlo.
Non perdiamoci la Melandri: “Una risposta straordinaria del Paese ben oltre ogni aspettativa. Siamo molto soddisfatti perché è una risposta serena e ferma; è la prova che esiste in questo Paese un'opposizione democratica forte e decisa; un'opposizione preoccupata per le politiche economiche e sociali di questa maggioranza e di questo governo”. Certo che chi era abituato ad un loft vedere uno spazio come il Circo Massimo deve aver fatto grande impressione, shock addirittura.
E ancora, l’ho dimenticata questa nel primo post, ma la riprendo qui perché è da cinque stelle: al Circo Massimo c’erano i piccoli scolari della elementare sperimentale Giovanni Soglian di Roma, giunti con i genitori e qualche insegnante per manifestare la propria contrarietà alla riforma scolastica. Da bravi piccoli “balilla”, non si fraintenda, rossi ovviamente, hanno sfilato in gruppo, più piccoli degli altri manifestanti ma per nulla timorosi, annota patetico il cronista. Anzi, alzano bene la voce nello scandire lo slogan ritmato “Ci piacciono i meloni ma non Berlusconi - Ci piacciono i cremini ma non la Gelmini”. Sui lecca-lecca non est disputandum.
E poi c’è Tenaglia, l’ombra di Alfano, che è venuto lì per dire: “Oggi siamo qui, in una piazza mai così affollata di persone e di idee, per dare il nostro contributo al Paese. Noi siamo qui anche perché vogliamo una giustizia più efficiente. Una giustizia che rimane tra le tante questioni ancora aperte nel nostro paese. Questioni che vanno affrontate e risolte per garantire processi rapidi e sentenze in tempi ragionevoli per tutti i cittadini. La politica e la proposta del Pd è antitetica a quella del Governo, che ha pensato esclusivamente a garantire i privilegi a pochi e non ha fatto alcuna proposta che servisse veramente ai cittadini”. Un e-mail alle redazioni o un sms non avrebbe cambiato la giornata.
E Damiano, preoccupato del costo del petrolio, e ben vengano i surrogati: “Una grande manifestazione del popolo democratico, un carburante per una opposizione che sappia proporre soluzioni alternative. È quanto abbiamo oggi davanti a noi. Siamo qui per ribadire che il punto fondamentale è ridare forza al potere d'acquisto delle famiglie, migliorando retribuzioni e pensioni. Problema che sembra non interessare il governo. Il problema che poniamo non è solo un'esigenza di equità ma anche una leva economica per ridare sviluppo al paese”. Attenzione, leggiamolo bene. Si propongono insomma sempre problemi non soluzioni. Per proporre problemi non occorre essere un’ombra del ministro ombra. Lo sappiamo fare tutti.
Ed il leader Maximo D’Alema? Ecco: “Questa manifestazione dimostra che l'idillio del Paese con Berlusconi è finito. È finita la luna di miele”. Sì, lo so, qualcuno dirà “l’ho già sentita”. Certo più su. Dal megafono chiamato Finocchiaro.
C’era anche l’eletto Zingaretti: “Si preannuncia una bella giornata per l'Italia e la democrazia perché in piazza c’è un bellissimo popolo di gente scesa in piazza molto democraticamente ma anche molto arrabbiata per le politiche del governo. Quello che sta succedendo in Italia non ci piace. Il primo sconfitto è chi in questi giorni ha cercato di delegittimare questa piazza che è un bellissimo esempio di esercizio della democrazia”. Una festa democratica in una piazza democratica, insomma, del popolo democratico che si riconosce nel partito democratico che ha un leader democratico.
Ah, il tenero Gentiloni responsabile comunicazione del Pd: “Questa è la manifestazione della svolta, perché l'opposizione ha avuto, come è normale che sia, delle difficoltà. Ma da oggi sarà molto più forte e consapevole dei suoi mezzi”. Certo, si sa, l’aria aperta ha sempre fatto bene. E poi c’è la Sereni roboante: “L'invasione di Roma da parte di centinaia di migliaia di donne e di uomini, di ragazze e di ragazzi dimostra, nonostante lo strapotere mediatico e la demagogia di Berlusconi, che c'è un'Italia che non è d'accordo con lui e che chiede una scuola migliore, più solidarietà, nessun taglio alla ricerca, la salvaguardia di stipendi e pensioni, e gli aiuti alle piccole imprese”.
La presenza di Guglielmo Epifani dice molte più cose sulla condotta della CGIL che non le poche strappate al volo durante il corteo: “La piazza, la mobilitazione è un fattore importante, vuol dire che la gente non si rassegna. Certo, la piazza non è tutto, ma significa comunque molto. Avverto che c'è nel paese la voglia di riprendersi in mano il proprio destino. Qui non ci sono facinorosi, solo persone assolutamente inermi e gioiose”. Ma c’è di più, Cossutta con tanto di spilla dell'Anpi sulla giacca, che con l'Angius già ricordato fa il paio: “Partecipo con grande convinzione perché questa manifestazione contribuisce a dare vigore alle battaglie democratiche e anche ad indicare come risolvere i drammatici problemi del Paese”. A volte ritornano.
E chiudo, mi perdoneranno gli altri, con alcune ultime notazioni, la prima un aforisma di D’Alema: “Oggi tutti si rendono conto che il Pd è un partito più forte. Anche prima lo era ma non in modo così evidente. Ora lo è”. Non commento. La seconda dicendo che c’era anche alla manifestazione un po’ di goliardia. Franco Marini e Rosy Bindi hanno sfilato con lo striscione anti “euro porcellum”, la legge elettorale proposta per le europee. I due esponenti del Pd assieme ad un gruppo di manifestanti indossavano maschere bianche per protesta. Vannino Chiti si è invece dichiarato “Orgoglioso di essere a una manifestazione vera e di massa. Nel corteo vedo partecipazione sentita e democratica. È una grande protesta fondata su contenuti reali”. E Fioroni: “È una manifestazione che non ha uguali per quantità e qualità”. E Fassino: “Una grandissima e straordinaria partecipazione di popolo, una manifestazione forte serena e responsabile. Tanta gente che si batte per un'Italia migliore capace di fornire a ciascuno più certezze nella vita propria e dei propri figli. Una manifestazione che non solo rende visibili le tante ragioni dei nostri No ma anche la ricchezza delle nostre proposte e dei nostri Sì”. Tutti bravi insomma a dirsela e a raccontarsela. E proprio in chiusa l’imprenditore veneto Callearo che nella sua vita s’è perso marce, piazze e feste dell’Unità: “È la prima manifestazione della mia vita ed è bellissimo. Finora mi ero perso qualcosa. Per un partito giovane come il nostro una iniziativa così rappresenta un momento di unità e anche il modo per essere vicini alla gente. Qui c'è il popolo, ci sono stati veneti che ho salutato. Non è una protesta ma un luogo dove lanciare le nostre proposte”. Buona cosa godersi l’entusiasmo fin che dura.
2 commenti:
sono certo che al circo massimo vi erono oltre 250.000 persone ma scusami come ha fatto berlusconi a ficcarci 20000000 di persone a s.giovanni?
Mi meraviglia un tal commento. Non è forse a sinistra che lo si vuol fare papa o addirittura beatificare? Perché no santo subito? E, amico mio, da sempre un santo può e sa fare i miracoli.
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