Il giornale israeliano Haaretz sottolineava ieri che una nuova teoria della cospirazione sta prendendo piede nella rete negli ultimi giorni denunciando una matrice ebraica nel collasso della Lehman Brothers. I sostenitori della teoria affermano che alla vigilia del collasso, la società avrebbe trasferito 400 miliardi di dollari in Israele.
La teoria, espressa sotto forma di un servizio giornalistico, che è stato già distribuito su dozzine di siti antisemiti e anti-israeliani, sostiene che funzionari anziani ebrei della banca avrebbero trasferito il denaro dei loro clienti su tre banche israeliane, con l’intendimento poi di scappare in Israele per godersi il maltolto senza il timore dell’estradizione.
Dal collasso della Lehman Brothers, fondata negli Stati Uniti da emigranti ebrei provenienti dalla Germania nel 1850, i forum sul Web e le pagine dei commentatori sono state inondate da commenti che accusano gli ebrei di aver causato la crisi globale dell’economia, tacciandoli di essere i più grandi beneficiari del disastro. Simili dichiarazioni sono particolarmente comuni sui siti chiaramente razzisti, ma si possono anche trovare nei principali siti più popolari.
La Lega Anti-difamazione negli Stati Uniti e altre organizzazioni internazionali che monitorano l’antisemitismo hanno documentato centinaia di casi simili nelle ultime due settimane.
Parecchie organizzazioni islamiche, inclusa Hamas a Gaza – che ha definito la crisi economica la punizione dell’America per le sue cattive azioni – si sono unite al coro e accusano la lobby ebraica di aver causato la crisi.
Ma l’accusa del trasferimento di 400 miliardi di dollari dalle casse della Lehman Brothers suscita molta più attenzione. La storia che gira è stata scritta come se fosse una corrispondenza giornalistica da Washington ed è firmata da un redatore della “Voice of the White House”. L’articolo cita tre banche israeliane che avrebbero presumibilmente ricevuto il denaro, spiega nel dettaglio le leggi israeliane sulla estradizione e la legge sul segreto bancario, e accusa l’esecutivo americano di essere a conoscenza del trasferimento. Cita anche brani di un articolo realmente apparso sul notiziario economico via cavo di Bloomberg che stimava perdite di 400 miliardi di dollari nella divisione borsistica della banca d’investimenti.
L’«articolo» apparve per la prima volta una settimana fa sul sito Web di Jeff Rense, un ex giornalista che ha pubblicato numerose teorie della cospirazione che coinvolgono gli ebrei, Israele e l’amministrazione americana.
Da allora, è stato ripreso e pubblicato su dozzine di siti e blog antisemiti. Surfer che lo hanno letto hanno provato a copiarlo su forum più degni di considerazione e pagine di commento come The Huffington Post negli Stati Uniti e The Independent in Gran Bretagna.
La teoria, espressa sotto forma di un servizio giornalistico, che è stato già distribuito su dozzine di siti antisemiti e anti-israeliani, sostiene che funzionari anziani ebrei della banca avrebbero trasferito il denaro dei loro clienti su tre banche israeliane, con l’intendimento poi di scappare in Israele per godersi il maltolto senza il timore dell’estradizione.
Dal collasso della Lehman Brothers, fondata negli Stati Uniti da emigranti ebrei provenienti dalla Germania nel 1850, i forum sul Web e le pagine dei commentatori sono state inondate da commenti che accusano gli ebrei di aver causato la crisi globale dell’economia, tacciandoli di essere i più grandi beneficiari del disastro. Simili dichiarazioni sono particolarmente comuni sui siti chiaramente razzisti, ma si possono anche trovare nei principali siti più popolari.
La Lega Anti-difamazione negli Stati Uniti e altre organizzazioni internazionali che monitorano l’antisemitismo hanno documentato centinaia di casi simili nelle ultime due settimane.
Parecchie organizzazioni islamiche, inclusa Hamas a Gaza – che ha definito la crisi economica la punizione dell’America per le sue cattive azioni – si sono unite al coro e accusano la lobby ebraica di aver causato la crisi.
Ma l’accusa del trasferimento di 400 miliardi di dollari dalle casse della Lehman Brothers suscita molta più attenzione. La storia che gira è stata scritta come se fosse una corrispondenza giornalistica da Washington ed è firmata da un redatore della “Voice of the White House”. L’articolo cita tre banche israeliane che avrebbero presumibilmente ricevuto il denaro, spiega nel dettaglio le leggi israeliane sulla estradizione e la legge sul segreto bancario, e accusa l’esecutivo americano di essere a conoscenza del trasferimento. Cita anche brani di un articolo realmente apparso sul notiziario economico via cavo di Bloomberg che stimava perdite di 400 miliardi di dollari nella divisione borsistica della banca d’investimenti.
L’«articolo» apparve per la prima volta una settimana fa sul sito Web di Jeff Rense, un ex giornalista che ha pubblicato numerose teorie della cospirazione che coinvolgono gli ebrei, Israele e l’amministrazione americana.
Da allora, è stato ripreso e pubblicato su dozzine di siti e blog antisemiti. Surfer che lo hanno letto hanno provato a copiarlo su forum più degni di considerazione e pagine di commento come The Huffington Post negli Stati Uniti e The Independent in Gran Bretagna.
Questa teoria della cospirazione è una reminescenza di passate accuse verso gli ebrei, dai “Protocolli dei Saggi di Sion” dell’epoca zarista, alla diffamazione circolata in lungo e in largo che il Mossad israeliano sapeva in anticipo degli attacchi dell’Undici Settembre al World Trade Center e che aveva avvisato gli impiegati ebrei del complesso di non recarsi al lavoro quella mattina.
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