Così, leggiucchiando tra le cose di ieri ho annotato l’ipse dixit della bocca della verità dei Cobas della scuola, impersonata da Piero Bernocchi, portavoce nazionale che ha presentato la manifestazione di protesta indetta per il 17 ottobre. “Al Senato arriva il decreto Gelmini approvato nei giorni scorsi in fretta e furia grazie al ricorso alla fiducia da parte di un governo che ostenta sicurezza ma che vede crescere ogni giorno la mobilitazione del popolo della scuola pubblica contro la sua intera politica scolastica: mobilitazione che avrà il suo culmine e la sua rappresentazione visiva più efficace nello sciopero generale del 17 ottobre e nella manifestazione nazionale a Roma, a piazza della Repubblica con corteo fino a piazza San Giovanni”. Fin qui nulla da eccepire insomma, ognuno fa il suo mestiere ed ognuno può interpretare i fatti in misura distorta a piacimento, ritenendo di essere l’avanguardia di immani masse inesistenti e fregandossene di ciò che invece pensa la gente di buonsenso. E curando pochi interessi o interessi di pochi, perpetuare lo sfascio della scuola italiana. Non è questo comunque il punto. Ciò che realmente sconcerta è l’autodafé rappresentato da quest’altra frase: “Domani inizia una settimana cruciale nella vera e propria battaglia in corso tra i difensori della scuola pubblica e i suoi distruttori, Gelmini e Tremonti in testa”. Difensori… Certo, che altro aspettarsi da chi afferma che il “bullismo” è “l’emblema più evidente del fallimento cialtronesco di venti anni di tagli e di aziendalizzazione della scuola” e non forse soprattutto il risultato di una sorta di omertà “fattiva” da parte di operatori della scuola verso situazioni di degrado tollerate quando non addirittura incoraggiate pur di non smuovere il bugliolo per non far salire a galla ciò che sta sul fondo. È vero, la bocciatura non sarà un deterrente per il bullo, ma almeno gli impedirà di pascolare per lungo tempo nelle aule e corridoi d’una scuola danneggiando seriamente l’attività scolastica degli altri, di quelli che vogliono usare l’opportunità scolastica per imparare comunque qualcosa. Non sarà forse che anche il bullo è funzionale perché dà una giustificazione ed una scusa perché da una mano a coprire l’inadeguatezza di molto personale docente della scuola d’oggi?
lunedì 13 ottobre 2008
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