lunedì 13 ottobre 2008

Mettere i piedi per terra

A “Unomattina” stamattina Pierferdi Casini commentando l'intervista di Enrico Letta che, sul Corriere della Sera, dice “Sì all’unità nazionale di Casini” ha detto: “Io non sollecito certamente nuove formule di governo, ma bisogna riscoprire uno spirito di unità nazionale che in questo momento è indispensabile. Mi sarebbe piaciuto vedere il presidente del Consiglio convocare i principali leader dell’opposizione, riunirli intorno ad una sorta di gabinetto per fronteggiare l’emergenza. Occorre far capire agli italiani che maggioranza e opposizione sono uniti per affrontare questa crisi. E il fatto che noi dell’Udc voteremo il decreto presentato dal governo è il segno di uno spirito di unità nazionale che va recuperato". Senza dubbio Casini ostenta molta responsabilità, cosa che del resto lo ha sempre contraddistinto. Comunque, a centrare la questione pare invece essere il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi che ha detto, rispondendo ad una domanda di un giornalista nel corso di una trasmissione televisiva ad Antenna 3 Veneto: “Il problema non è il dialogo tra Berlusconi e Veltroni, ma il rapporto tra Berlusconi e Sarkozy, Angela Merkel, Brown, gli altri. Questa è la vera dimensione della politica, vi è la necessità di costruire nuovi modelli per la società europea che le consentano di approdare ad un nuovo benessere”. Un invito insomma alle comari della politica italiana a ridimensionarsi per il bene collettivo.

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