martedì 7 ottobre 2008

I difensori di El Alamo

Esiste una paranoia da opposizione? Parrebbe di sì a leggere le dichiarazioni di Franceschini rilasciate a Sky Tg24 qualche giorno fa. Il rilievo del vicesegretario del Pd era rivolto al presidente del Senato Schifani, seconda carica dello Stato: “Da chi occupa un ruolo di garanzia istituzionale come Schifani ci si aspetta che ci pensi non una ma cento volte prima di attaccare il capo dell’opposizione”. Manco Veltroni fosse il Papa. Ma la paranoia non è qui; in fin dei conti che uno scudiero lancia in resta su il cimiero si butti a difendere il suo cavaliere disarcionato ci sta. La paranoia è nella coda aggiunta a mo’ di giustifica alle proprie parole: “Anche perché a questo provvedono ogni giorno il Presidente del Consiglio e tanti ministri, che più che lavorare dedicano gran parte del loro tempo ad attaccare il Partito democratico”. L’invenzione di figurarsi gli audaci difensori di El Alamo evidentemente gratifica il Franceschini e molti dei suoi compagni ex-compagni. Ma il problema è che non c’è un generale Santa Anna ad assediarli. Non c’è proprio. Non c’è uno stuolo di messicani a circondarli. Non c’è proprio. Berlusconi ha detto che si può benissimo farne a meno, di loro. E poi, non siamo sciocchi: Berlusconi e ministri, come tutti gli italiani, hanno altro cui pensare, soprattutto in questi momenti, che preoccuparsi di chi volontariamente vive una sorta di sindrome di Davy Crockett per raccontarsela di contare ancora nel panorama politico nostrano.

Nessun commento:

Archivio blog