Domani, dunque, è il giorno della quarantesima edizione della Barcolana, la regata che si svolge a Barcola, nel golfo di Trieste, la seconda domenica di ottobre. Il percorso della regata forma un quadrilatero a vertici fissi di circa 16 miglia con una boa storicamente posizionata in acque slovene. La conformazione del territorio triestino favorisce un grande supporto e partecipazione da parte del pubblico che ha a disposizione un vero e proprio stadio della vela formato dalle alture dell'Altopiano carsico che consente a migliaia di persone una buona visibilità del golfo di Trieste.
La regata mette a confronto, sulla stessa linea di partenza, barche a vela di ogni forma e dimensione, con uno scafo di almeno sei metri di lunghezza. Il suo fascino consiste proprio nella possibilità di trovarsi nello stesso contesto sportivo con i velisti professionisti e i loro giganti del mare, spesso scafi di 30 metri nati dalla matita di progettisti internazionali, e costruiti secondo gli ultimi ritrovati della tecnologia navale. Quest’anno c’è anche Shoholoza: “Da sempre ho sentito parlare di Barcolana: è un sogno che si avvera essere qui, a Trieste, e poter dire «c’ero anch’io»” – ha esordito venerdì pomeriggio il patron di Shosholoza Salvatore Sarno, giunto a Trieste per affrontare la regata di domani. – “Siamo spinti da alti ideali, fra cui l’amore per la vela e l’amore per il Sudafrica. Shoholoza è completamente differente da Alfa Romeo, del resto le due imbarcazioni sono state costruite per scopi differenti. La nostra è una prima volta, lo sappiamo bene, ma sono sicuro che l’esperimento potrà essere bissato e sono altrettanto sicuro che Paolo Cian e Tommaso Chieffi faranno volare Shoholoza con le sue 24 tonnellate di peso”. L'imbarcazione è stata modificata dopo le prime giornate di allenamenti nel Golfo di Trieste, in modo da renderla più veloce nelle andature di poppa e al lasco in condizioni di poco vento. “Lo scafo di Coppa America è estremizzato per regatare essenzialmente di bolina e poppa, con questa modifica, invece, siamo più veloci anche in un numero maggiore di condizioni” – ha spiegato Tommaso Chieffi, già 6 volte alla Barcolana con una vittoria assoluta ai tempi del Moro di Venezia. – “In condizione di vento leggero, risulta competitiva, pertanto speriamo di trovare le condizioni giuste sul campo di regata”.
Questa mattina esercito e forze dell’ordine hanno voluto salutare il quarantennale della Barcolana con la cerimonia solenne dell’Alzabandiera, alle 9.30, in piazza Unità. Erano schierati 120 uomini fra Esercito e Forze dell’ordine, oltre alle associazioni combattentistiche e d’arma, l’Ana e Gli Amici del 118. Alla cerimonia, sobria e aulica al tempo stesso, hanno partecipato le massime autorità militari.
Anche la polizia partecipa, per la prima volta alla 40esima edizione della Barcolana, con la barca a vela “Sub Lege Libertas”, imbarcazione sequestrata nel settembre 1996 dalla Squadra Mobile di Cagliari nel corso di un’operazione contro alcuni trafficanti di droga e armi. La barca, per volontà dell’allora capo della polizia, Gianni De Gennaro, è stata completamente ristrutturata e affidata alla scuola Superiore di polizia per l'addestramento di tutti i frequentatori dei corsi di formazione. Lo scafo, un “Jeanneau” modello “Sun Fizz 40”, pur non essendo una barca nata per la competizione, ha già preso parte ad alcune regate in Spagna e in Italia. La Barcolana rappresenta la prima regata di rilievo internazionale a cui viene iscritta la barca.
Nei giorni scorsi la Capitaneria di Porto di Trieste ha predisposto il dispositivo di sicurezza in mare per la Barcolana che è la regata velica più affollata del Mediterraneo. Un grande dispiegamento di uomini e mezzi garantirà il rispetto delle misure di sicurezza indicate nell'ordinanza emanata in merito dalla Capitaneria. In particolare, il campo di gara sarà interdetto a tutte le imbarcazioni non partecipanti alla regata. In caso di bisogno, scatterà un servizio di ricerca e di soccorso e di assistenza medica. Il dispositivo è costituito da decine di uomini e mezzi della Guardia Costiera, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, per un totale di 10 motovedette di altura, 8 motovedette costiere, 9 gommoni veloci, due moto d'acqua, due elicotteri (uno della Guardia Costiera e uno dei Vigili del Fuoco). Alcune imbarcazioni avranno a bordo personale sanitario del 118 o della Croce Rossa Italia, subacquei dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri. Anche la Società velica Barcola-Grignano, organizzatrice dell'evento, metterà a disposizione 9 imbarcazioni per eventuale assistenza agli scafi impegnati nella regata. Tutte le operazioni saranno coordinate dalla Sala operativa della Capitaneria, coadiuvata dall’«On scene commander», da un ufficiale del Corpo imbarcato su una motovedetta d'altura della Guardia Costiera.
Purtroppo quest’anno me la sono persa e mi devo accontentare delle agenzie di stampa.
La regata mette a confronto, sulla stessa linea di partenza, barche a vela di ogni forma e dimensione, con uno scafo di almeno sei metri di lunghezza. Il suo fascino consiste proprio nella possibilità di trovarsi nello stesso contesto sportivo con i velisti professionisti e i loro giganti del mare, spesso scafi di 30 metri nati dalla matita di progettisti internazionali, e costruiti secondo gli ultimi ritrovati della tecnologia navale. Quest’anno c’è anche Shoholoza: “Da sempre ho sentito parlare di Barcolana: è un sogno che si avvera essere qui, a Trieste, e poter dire «c’ero anch’io»” – ha esordito venerdì pomeriggio il patron di Shosholoza Salvatore Sarno, giunto a Trieste per affrontare la regata di domani. – “Siamo spinti da alti ideali, fra cui l’amore per la vela e l’amore per il Sudafrica. Shoholoza è completamente differente da Alfa Romeo, del resto le due imbarcazioni sono state costruite per scopi differenti. La nostra è una prima volta, lo sappiamo bene, ma sono sicuro che l’esperimento potrà essere bissato e sono altrettanto sicuro che Paolo Cian e Tommaso Chieffi faranno volare Shoholoza con le sue 24 tonnellate di peso”. L'imbarcazione è stata modificata dopo le prime giornate di allenamenti nel Golfo di Trieste, in modo da renderla più veloce nelle andature di poppa e al lasco in condizioni di poco vento. “Lo scafo di Coppa America è estremizzato per regatare essenzialmente di bolina e poppa, con questa modifica, invece, siamo più veloci anche in un numero maggiore di condizioni” – ha spiegato Tommaso Chieffi, già 6 volte alla Barcolana con una vittoria assoluta ai tempi del Moro di Venezia. – “In condizione di vento leggero, risulta competitiva, pertanto speriamo di trovare le condizioni giuste sul campo di regata”.
Questa mattina esercito e forze dell’ordine hanno voluto salutare il quarantennale della Barcolana con la cerimonia solenne dell’Alzabandiera, alle 9.30, in piazza Unità. Erano schierati 120 uomini fra Esercito e Forze dell’ordine, oltre alle associazioni combattentistiche e d’arma, l’Ana e Gli Amici del 118. Alla cerimonia, sobria e aulica al tempo stesso, hanno partecipato le massime autorità militari.
Anche la polizia partecipa, per la prima volta alla 40esima edizione della Barcolana, con la barca a vela “Sub Lege Libertas”, imbarcazione sequestrata nel settembre 1996 dalla Squadra Mobile di Cagliari nel corso di un’operazione contro alcuni trafficanti di droga e armi. La barca, per volontà dell’allora capo della polizia, Gianni De Gennaro, è stata completamente ristrutturata e affidata alla scuola Superiore di polizia per l'addestramento di tutti i frequentatori dei corsi di formazione. Lo scafo, un “Jeanneau” modello “Sun Fizz 40”, pur non essendo una barca nata per la competizione, ha già preso parte ad alcune regate in Spagna e in Italia. La Barcolana rappresenta la prima regata di rilievo internazionale a cui viene iscritta la barca.
Nei giorni scorsi la Capitaneria di Porto di Trieste ha predisposto il dispositivo di sicurezza in mare per la Barcolana che è la regata velica più affollata del Mediterraneo. Un grande dispiegamento di uomini e mezzi garantirà il rispetto delle misure di sicurezza indicate nell'ordinanza emanata in merito dalla Capitaneria. In particolare, il campo di gara sarà interdetto a tutte le imbarcazioni non partecipanti alla regata. In caso di bisogno, scatterà un servizio di ricerca e di soccorso e di assistenza medica. Il dispositivo è costituito da decine di uomini e mezzi della Guardia Costiera, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, per un totale di 10 motovedette di altura, 8 motovedette costiere, 9 gommoni veloci, due moto d'acqua, due elicotteri (uno della Guardia Costiera e uno dei Vigili del Fuoco). Alcune imbarcazioni avranno a bordo personale sanitario del 118 o della Croce Rossa Italia, subacquei dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri. Anche la Società velica Barcola-Grignano, organizzatrice dell'evento, metterà a disposizione 9 imbarcazioni per eventuale assistenza agli scafi impegnati nella regata. Tutte le operazioni saranno coordinate dalla Sala operativa della Capitaneria, coadiuvata dall’«On scene commander», da un ufficiale del Corpo imbarcato su una motovedetta d'altura della Guardia Costiera.
Purtroppo quest’anno me la sono persa e mi devo accontentare delle agenzie di stampa.
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