La questione degli “omicidi bianchi” e degli infortuni sul lavoro alla ribalta delle cronache, di giuste rivendicazioni sindacali e della polemica politica, è un dato tragico che caratterizza da sempre il lavoro nell’epoca industriale e post-industriale. L’imprudenza, misure di sicurezza inadeguate o snobbate perché influenzanti i tempi di produzione, sfruttamento e la ricerca del profitto ad ogni costo continuano una lunga striscia di sangue nonostante l’imposizione di norme e regolamenti. Detto questo, va detto pure che c’è anche chi sull’infortunio ci marcia. Il caso più recente è stato segnalato dalle agenzie il 7 ottobre scorso a Udine, dove un dipendente della Bipan, uno stabilimento di Bicinicco di Udine del Gruppo Frati che produce di pannelli di arredo, – di cui sono state rese note solo le iniziali: L. D. C.; gli anni: 47; e il luogo di residenza: Lestizza – è indagato per truffa ai danni dell'azienda e dell'Inail e per induzione al falso dei medici del Servizio Sanitario, che gli hanno diagnosticato lo stiramento muscolare di un polpaccio certificando un periodo di malattia di oltre due mesi: dal 14 dicembre 2006 al 20 febbraio 2007. L'indagine, ormai conclusa, era stata coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica di Udine Maria Grazia Zaina. L’uomo, mentre era assente per infortunio sul lavoro, ha disputato una partita di calcio nel campionato della Lega Calcio Friuli Collinare over 40. L'uomo, come raccontano le agenzie, è stato smascherato dalla stessa Bipan, che ha visto pubblicato il suo nome nel tabellino della partita tra Amatori Pozzuolo e Bar Gardel Artegna, partita disputata l'11 febbraio 2007, in concomitanza con l'assenza del dipendente dal lavoro per malattia. L'azienda ha segnalato l'episodio ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Udine, che hanno interrogato sia l'autore dell'articolo sia l'arbitro, che ha confermato la presenza in campo di L.D.C..
Qualcuno osserverà che la partita si svolgeva solo nove giorni prima della scadenza del periodo di malattia, ma va detto che l’infortunio se infortunio c’è stato doveva ben essere “lieve” per rischiare a quell’età per una partita l’avvenuta “guarigione”. Certo, mal che andasse si poteva tornare dai medici a pretendere un altro periodo di malattia. Tanto paga Pantalone.
Qualcuno osserverà che la partita si svolgeva solo nove giorni prima della scadenza del periodo di malattia, ma va detto che l’infortunio se infortunio c’è stato doveva ben essere “lieve” per rischiare a quell’età per una partita l’avvenuta “guarigione”. Certo, mal che andasse si poteva tornare dai medici a pretendere un altro periodo di malattia. Tanto paga Pantalone.
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