A.A.A.: 1.500 euro per un Benito o una Rachele
«I fascisti in Italia offrono alle coppie 1.500 euro per ciascun bambino chiamato “Benito”» è un articolo di Saviona Mane, corrispondente di Haaretz, oggi sul quotidiano online. Che cos’è un nome? Un piccolo extra cash, se il nome è quello del dittatore fascista italiano del tempo di guerra Benito Mussolini o quello della sua moglie. Un partito dell’estrema destra sta offrendo 1.500 euro (1.900 dollari) ai genitori nei paese dell’Italia meridionale che chiamino i loro figli Benito o Rachele alla maniera dei Mussolini.
Un esponente del partito neofascista Fiamma Tricolore, Vincenzo Mancusi, sottolinea che sono bei nomi e dichiara che l’iniziativa è un modo per rendere omaggio alle radici del suo partito e mantenere vivi nomi che sono raramente usati.
Mancusi ha detto ieri che il buono si applica a cinque paesi in Basilicata dove il tasso di natalità è particolarmente basso. Pensato come un incentivo, il bonus si applica ai bambini nati nel 2009. Mancusi ha indicato che il denaro dovrebbe servire per comperare vestiti o altri articoli per il bambino.
Il governo italiano già offre un sussidio di 1.000 euro alle coppie per ogni bambino per invertire gli effetti di una popolazione in diminuzione. “Questo non vuole risolvere il calo di popolazione in Basilicata, ma è un piccolo contributo di un piccolo partito” ha detto Mancusi al quotidiano “La Repubblica”.
Mancusi non nega che l’iniziativa è un modo “per onorare le radici profonde del partito”. “Noi siamo i rappresentanti della destra reale e non vogliamo dimenticare la storia”, ha affermato Mancusi, che recentemente ha suggerito di espandere il progetto fino ad offrire uno stipendio annuo di 1.500 euro per ciascun bambino fino al raggiungimento dei 18 anni di età.
Mancusi ha aggiunto che anche le coppie residenti nella regione ma che sono emigrate da uno qualunque dei paesi dell’Unione Europea potranno aver diritto al sussidio. Quando gli è stato chiesto perché la preferenza per i bambini chiamati Benito e Rachele, Mancusi ha detto che “la scelta dei nomi in genere è casuale” e che i due nomi “non sono meno belli di altri nomi”.
Ci sono pochi bambini italiani che si chiamano “Benito” a causa dell’immediata associazione che viene fatta con il dittatore fascista.
Mussolini, che governò l’Italia dal 1922 al 1943, ricorda la giornalista, promulgò leggi sulla purezza della razza nel 1938. Fu giustiziato dai partigiani nel 1945 e il suo corpo fu esposto in una piazza centrale a Milano accanto al corpo della sua amante Clara Petacci.
(La foto è una foto d’archivio del quotidiano Haaretz)
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