giovedì 27 novembre 2008

Pannella e Capezzone si ritrovano in Forza Villari

Da “Il Corriere della Sera” di ieri, mercoledì 26, riprendo un pezzo di Alessandro Trocino. Titolo: “Tregua. Negri: sarebbe bellissimo vederli tornare. Pannella e Capezzone «riuniti» dalla difesa del ribelle Villari”.

Nel nome del padre, del figlio e di Riccardo Villari. Non è ancora pace tra l’orco divora-prole Marco Pannella e Daniele Capezzone, ultimo tra i tanti pargoli adorati e poi sbranati. Né potrebbe esserlo, a così breve distanza dalle piacevolezze distillate nella terribile fatwa del luglio dei 2007 dallo storico leader. L’allora segretario veniva definito «il peggio della nostra storia», «un fannullone», «un truffatore». Ma i due restano pur sempre parenti stretti della grande famiglia radicale, legati da vincolo morboso e indissolubile. E così, le lancette impazzite (o sapientemente manovrate) di Marco Pannella e Daniele Capezzone finiscono ancora una volta per combaciare. Unite dal «rispetto per le istituzioni», rappresentate inopinatamente da Villari, e da una feroce battaglia contro il «Pd-Politburo», come lo qualifica graziosamente Marco Giacinto, tuttora alleato dello stesso e intrappolato «nella guerra per bande tra palermitani e corleonesi».
Villari colomba di pace, albero d’ulivo, lubrificatore sociale, vettore d’armonia? «Lo volesse il cielo - irrompe Giovanni Negri, ormai libero dalla politica e entusiasta diffusore di benessere sociale sotto forma di Barolo -. Sarebbe bellissimo vederli tornare insieme, anche dopo gli insulti. D’altronde sono laici, no? Anzi, dovrebbero leggersi la ponderosa opera di Ratzinger-Pera. Davvero, li voglio affratellati, uniti per sempre». Del resto, spiega l’euforico Negri, «i radicali sono dispersi e diffusi, ma restano sempre radicali: c’è Vito ministro per il centrodestra, Capezzone portavoce di Forza Italia, Rutelli cardinale del Pd, Giachetti ancora a digiunare, io che faccio il vino... E tutti a parlare di Villari-Clinton». Ma un po’ ce lo meritiamo Vllari: «Lui è frutto di un sistema incartato che produce scherzi, è un fatto estetico, plastico, meraviglioso, un jolly perfetto.
Credo che dovrebbe resistere. A Sergino Zavoli gliel’ho detto, lascia stare: sei troppo giovane e inesperto».
Anche Capezzone vorrebbe che resistesse, tanto che si è iscritto su Facebook al «Villari Fan Club». E mentre Capezzone, figlio moderno, navigava su Internet, il padre-padrone interrompeva lo sciopero della sete, sorbendo un caffè napoletano con il reietto Villari, in un incontro istituzionale alla buvette.
Che i radicali restino sempre radicali, nonostante la cluster bomb Pannella li faccia deflagrare in mille direzioni, lo sostiene un altro ex figlio prediletto, Marco Taradash: «Noi di formazione radicale la pensiamo spesso nello stesso modo. Villani deve restare al suo posto. I radicali sono coerenti, preferiscono le istituzioni ai giochi di partito». Quanto a Capezzone-Pannella, meglio non azzardarsi a metter bocca tra Crono e i suoi figli: «Non so e non voglio sapere. Ma credo che tra loro ci sia solo una coincidenza di vedute. Dubito che vogliano tornare davvero insieme».

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