mercoledì 26 novembre 2008

La tragedia di Rivoli. Il dibattito alla Camera [1]

Che Paese è questo se basta un po’ di maltempo per creare tragedie e sconquassi. È notizia di ieri che tra le sue vittime vi è anche la Questura di Napoli dove il controsoffitto di un ufficio situato al sesto piano è crollato. Niente di grave per gli agenti presenti: per fortuna, solo un po' di spavento.
Oggi il sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega alla Protezione Civile, Guido Bertolaso, poco prima di incontrare a Palermo il governatore siciliano Raffaele Lombardo, è intervenuto sulla situazione degli edifici pubblici in Italia: “Bisogna fare delle verifiche e dei controlli, ma non c’è nulla di peggio che darsi all’allarmismo per poi diffondere una serie di preoccupazioni che non hanno motivo di esistere”. Insomma dopo l’Onda studentesca non ci sarà un’onda delle strutture scolastiche a sconvolgere il martoriato mondo della scuola italiana. A far danni basta la prima come le cronache di ieri mattina riportano: momenti di tensione e scontri all’Università di Pisa, dove alcuni studenti hanno cercato di forzare il presidio delle forze dell’ordine, per impedire al consiglio di amministrazione dell’Ateneo di discutere il bilancio di previsione 2009. Ne sono nati tafferugli, durante i quali sono stati rotti dei vetri, e quattro persone sono rimaste ferite: due agenti di polizia e due custodi dell'Università che sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso.
Ieri avevo pubblicato in un post il resoconto stenografico dell’informativa svolta alla Camera da Bertolaso. Riporto ora in due post, cominciando da questo lo stenografico del dibattito che ne è seguito. Qui di seguito gli interventi dell’on. Napoli (Pdl) e dell’on. Martella (Pd).


PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Osvaldo Napoli. Ne ha facoltà, per cinque minuti.
OSVALDO NAPOLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, desidero esprimere a nome mio personale, e per conto del gruppo Popolo della Libertà, il più vivo cordoglio ai familiari del giovane ragazzo rimasto vittima del crollo della scuola di Rivoli e i sentimenti di vicinanza ai ragazzi rimasti feriti, con un augurio di pronta guarigione. Di fronte alla tragica vicenda, bisogna subito sgombrare il campo da ogni equivoco: non vi è alcuna correlazione tra il piano programmatico di riorganizzazione del sistema dell'istruzione e gli interventi in tema di edilizia scolastica. Ha molto colpito il tentativo di mettere, invece, in connessione la riqualificazione della spesa dell'intero sistema dell'istruzione e la tragedia di Rivoli.
Se una correlazione vuole essere cercata andrebbe invece cercata esattamente in una prospettiva opposta, vale a dire: non è forse necessario intervenire subito su un bilancio dell'istruzione che assorbe il 97 per cento di tutte le risorse in spese del personale? La necessità di intervento sull'edilizia scolastica è stata subito avvertita dal Ministro Gelmini, che ha già attivato una serie di azioni anche legislative finalizzate proprio ad interventi immediati nell'edilizia scolastica, cercando di recuperare tempi inspiegabilmente perduti. Permettetemi di dire con forza e chiarezza che non è vero che il cosiddetto decreto Gelmini ha tagliato i fondi degli istituti scolastici, anzi la legge n. 169 del 2008 - mi riferisco all'articolo 7-bis del decreto-legge 1o settembre 2008, n. 137, poi convertito appunto della legge richiamata - consente corsie preferenziali per interventi di edilizia e di sicurezza negli istituti. Occorre però che ciascuno si assuma le sue responsabilità. È noto infatti che sull'edilizia scolastica le competenze sono conferite agli enti locali: in particolare devono provvedere alla realizzazione, alla fornitura e alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici i comuni per le scuole materne, elementari e medie, e le province per gli istituti e le scuole di istruzione secondarie e superiori. Permettetemi di dire che rimango colpito nel vedere la lista delle scuole per cui la provincia di Torino, il 12 novembre scorso, aveva approvato lavori di manutenzione per un totale di oltre 5 milioni e mezzo di euro. Vi sono vari istituti e sono elencati interventi di ogni tipo (rifacimento delle facciate, sostituzione delle coperture di amianto, ristrutturazione di servizi igienici, interventi sugli ascensori). Ci sono ventisei scuole superiori cui sono destinati importi che vanno dal milione di euro a 72 mila euro, ma in quella lista non c'è traccia del liceo scientifico Darwin di Rivoli. E per chi come me ha fatto il sindaco per vent'anni non vi sono dubbi che la scelta degli interventi sia una scelta politica. Si può intervenire su una scuola anziché su un'altra, il caso però porta a far dire che quella scuola, cui è successo quello che è successo, non era prevista tra quelle per le quali la provincia di Torino aveva stanziato fondi per ventisei interventi.
Non è sufficiente quindi lamentare genericamente la mancanza di risorse, occorre invece affrontare i temi della scuola senza pregiudizi ideologici, che rischiano di impedire anche la semplice analisi di provvedimenti già adottati. Prevedere che il 5 per cento del programma delle infrastrutture strategiche sia destinato ad interventi di edilizia scolastica è innanzitutto un'affermazione del principio della centralità e della strategicità della scuola nelle politiche di questo Governo. Ovviamente, questa norma provvede a recuperare risorse aggiuntive rispetto agli interventi ordinari che comunque sono stati confermati e che il sottosegretario Bertolaso ha prima elencato in maniera perfetta. Subito dopo il suo insediamento, il Ministro Gelmini ha firmato il decreto di reparto del piano sicurezza 2008 per 300 milioni, e si sta provvedendo in finanziaria a coprire quello del 2009. Inoltre, sono stati recuperati, proprio il 19 novembre, fondi CIPE per le infrastrutture della scuola per 480 milioni per sole otto regioni del sud. La tragedia di Rivoli chiama sul banco dell'accusa, in attesa che le indagini della magistratura facciano il loro corso, la lentocrazia che stritola le istituzioni locali non meno del Governo nazionale.
PRESIDENTE. La invito a concludere.
OSVALDO NAPOLI. Diceva Bertolaso, pochi giorni fa, per quanto riguarda le risorse del 2003, liberate oggi, che questo è un Paese dei sei Paesi al mondo avanti a tutti, allora non possiamo permetterci di vivere il paradosso di risorse non impiegate tempestivamente. La messa in sicurezza delle scuole è una questione affiorata dai tempi del crollo della scuola di San Giuliano. Prima di allora mai nessun Governo si era soffermato a guardare lo sfascio e la vetustà di molti edifici scolastici. All'opposizione, o a quella parte di essa, che pensa di cavalcare questa tragedia possiamo rispondere con l'invito a non imbarbarire oltre misura la lotta politica e a lavorare insieme su due versanti.
PRESIDENTE. Deve concludere.
OSVALDO NAPOLI. Da un lato, occorre velocizzare la capacità di spesa degli enti locali - vado verso la conclusione - per la quale sono impegnato a redigere un apposito provvedimento che vorrei, a questo punto, nascesse in uno spirito di larga concordia.
L'altro aspetto - concludo - riguarda la necessità inderogabile per le province di stanziare risorse aggiuntive per la messa in sicurezza. Chiedo anche al Governo, se possibile, di stanziare fondi anche al di fuori del Patto di stabilità interno. È uno sforzo congiunto di province e Governo ma anche dell'opposizione...
PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Osvaldo Napoli.
OSVALDO NAPOLI. Se davvero l'opposizione crede nel dialogo, è una buona occasione per praticarlo fuori e al riparo di ogni strumentalismo. È il nostro desiderio e ci auguriamo che sia anche il desiderio, al di là del colore politico, anche da parte di tutti voi (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).
PRESIDENTE. Saluto gli allievi e i docenti dell'Istituto comprensivo generale Gonzaga di Serre (Salerno), che stanno assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Ha chiesto di parlare l'onorevole Martella. Ne ha facoltà.
ANDREA MARTELLA. Signor Presidente, signor sottosegretario, abbiamo ascoltato con grande attenzione quanto lei ha riferito quest'oggi alla Camera.
Abbiamo apprezzato anche il profilo tecnico del suo intervento. Tuttavia, ci saremmo aspettati maggiore chiarezza e maggiore trasparenza sull'uso delle risorse finanziarie, sui fondi davvero disponibili e sui piani che il Governo intende attivare.
Non vi è dubbio che siamo di fronte ad una tragedia che non è possibile definire: non si può morire a diciassette anni, non si può morire sui banchi di scuola, facendo il proprio dovere di studente: non può accadere nel 2008.
Alla famiglia di Vito Scafidi, ai suoi genitori, vogliamo rivolgere da quest'Aula l'espressione più vera dei nostri sentimenti di solidarietà e di partecipazione commossa per il loro indicibile dolore. Così come vogliamo esprimere la nostra vicinanza alle famiglie degli altri ragazzi rimasti coinvolti, a tutti gli studenti, gli insegnanti e gli operatori del liceo Darwin di Rivoli e all'intera città di Rivoli.
È questo il momento - non è nostro compito: lo ha detto anche lei - di dare rapido corso alle indagini, di accertare al più presto eventuali responsabilità, di capire se ci sono state sottovalutazioni. Insomma, è questo il momento di scoprire la verità e di fare giustizia e deve avvenire in tempi rapidi.
Ma la tragica vicenda di Rivoli impone un'immediata risposta da parte di tutte le forze politiche, che devono dimostrare senso di responsabilità. La politica, di fronte a tragedie come questa deve avere la capacità di dare prova di maturità, di serietà. Deve avere la capacità di decidere di rifuggire da tentazioni polemiche o strumentali, di dare risposte urgenti concentrando i propri impegni su un piano efficace di interventi da realizzare in tempi rapidi affinché queste tragedie non si ripetano mai più.
Per tali ragioni non faremo come l'onorevole Napoli, che ho visto uscire dall'Aula. Non stiamo attribuendo la colpa al Governo, né addosseremo la colpa di quanto è accaduto al Governo stesso ma, allo stesso modo, riteniamo sbagliato affermare che quanto è avvenuto è solo una drammatica fatalità, come ha detto in questi giorni il Presidente del Consiglio. La tragedia di Rivoli dimostra che non si possono tagliare le risorse destinate alla sicurezza degli edifici scolastici, come purtroppo ha fatto l'attuale Governo. La legge finanziaria per l'anno 2009 - lo ricordiamo, lei non lo ha detto, dottor Bertolaso - ha ridotto di 22,8 milioni di euro gli investimenti sui 100 previsti per i piani di edilizia scolastica. Mi ha sorpreso questa sua dimenticanza e questo taglio è tanto più grave perché si riducono i piani regionali, si fanno saltare gli interventi già previsti. Queste risorse - vogliamo dirlo con forza - vanno ripristinate subito.
Anche i 100 milioni a cui ha fatto riferimento, dottor Bertolaso, relativi all'accordo con l'INAIL all'interno dell'ultima legge finanziaria, sono stati ridotti di 23 milioni. Sono stati portati appunto da 100 a 77 milioni. Non solo, il cosiddetto decreto-legge Gelmini a cui lei ha fatto pure riferimento, diventato legge, la cosiddetta legge sul maestro unico, dimezza le risorse sulla sicurezza antisismica negli edifici scolastici. Il precedente Governo, come lei sa bene, aveva destinato a questo scopo 250 milioni, corrispondenti al 10 per cento degli investimenti globali in infrastrutture. Con la vostra «legge Gelmini», questi investimenti si riducono dal 10 al 5 per cento: come lei ha detto, ma senza ricordare che vi è stato un dimezzamento e benché si stia anche facendo credere che si stiano incrementando le risorse.
Inoltre, per uno che si occupa di infrastrutture - me lo faccia dire - poiché si fa riferimento al piano delle opere strategiche, si fa riferimento a 14 miliardi di euro stanziati dallo Stato e a 30 miliardi di euro previsti dai privati di cui il 5 per cento vale per le infrastrutture scolastiche: lei sa meglio di me che, ad oggi, non sappiamo quali sono le risorse pubbliche destinate dallo Stato per le opere strategiche (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Quindi, stiamo parlando di un 5 per cento del nulla.
Anche l'intervento straordinario di manutenzione di cento istituti avverrà grazie al fondo residuo di 20 milioni di euro per tre anni, destinati dalla legge finanziaria per il 2008 del Governo Prodi per gli interventi di edilizia scolastica e derivanti dal taglio dei costi della politica. Quindi, si tratta di risorse che erano state già tutte previste. Queste sono le cifre. I dati molto preoccupanti sono quelli che ha citato lei circa gli edifici scolastici, che richiedono interventi urgenti.
Quindi, oggi vogliamo dire con molta chiarezza che è necessario avviare un piano straordinario per l'ammodernamento e la messa in sicurezza delle infrastrutture scolastiche. Ci vuole un finanziamento certo, ci vuole un finanziamento programmato negli anni, che consenta di non tenere bloccate le risorse, come lei ha detto, e di realizzare interventi nel tempo più rapido possibile. Se sarete in grado di indicare ciò con chiarezza, vi sosterremo, perché questo è un principio fondamentale di uno Stato civile.
PRESIDENTE. Deve concludere, onorevole.
ANDREA MARTELLA. Concludo, signor Presidente. Questi sono fondi indispensabili per mettere in sicurezza le scuole e per ammodernarle. Riteniamo che vada rilanciato un patto per la sicurezza dell'edilizia scolastica tra Stato, regioni e province per definire, in un clima di leale collaborazione tra istituzioni diverse, investimenti e competenze.
Concludo: queste sono le nostre riflessioni e queste sono le nostre proposte. Se ripristinerete queste risorse vi sosterremo, come ho detto. È necessario che la sicurezza dei nostri studenti e dei nostri ragazzi sia un bene davanti al quale non esiste vincolo di bilancio, un diritto da garantire, un dovere prioritario per uno Stato civile e moderno.
Siamo convinti che questa logica dovrebbe ispirare tutti gli interventi per la sicurezza, sia che si tratti di lavoro sia che si tratti di scuola. In questo modo ci comporteremo e, se farete questo piano straordinario, che indichi in maniera chiara e certa le risorse finanziarie ed i programmi da realizzare, lo sosterremo, in favore dei nostri studenti, della nostra scuola e del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati del gruppo Italia dei Valori - Congratulazioni).

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