sabato 29 novembre 2008

Di tutto di più di ieri

Le cose da annotare di ieri 28 novembre.
1. – Terrorismo.
Una nota del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo (Casa) ha riferito che, dopo aver analizzato gli attacchi terroristici in India nella sua riunione ordinaria settimanale, l’organismo ha deciso “di intensificare l’attività di osservazione nei circuiti degli estremisti presenti sul territorio nazionale. A tal proposito il Ministro dell’Interno ha convocato per il giorno 2 dicembre il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica”. Nella riunione il Casa si è concentrato sul “ruolo dell’organizzazione Indo-Pakistana la Lashker e Toyba, di matrice separatista, ma con forti connotazioni islamiste, che nei sanguinosi attentati di Mumbai ha posto in essere una strategia terroristica realizzata con un ampio numero di terroristi, scientificamente preparata per colpire più obiettivi contestualmente”.
Note d’agenzia danno per più vicino il rientro in Italia di Cesare Battisti, ex leader dei Pac (Proletari armati per il comunismo). Il Comitato nazionale per i rifugiati (Conare) del ministero brasiliano della Giustizia ha respinto la richiesta d'asilo che Battisti, detenuto a Brasilia dal marzo 2007, aveva presentato, avendo l’Italia chiestone l’estradizione. Battisti ha due settimane a disposizione per presentare ricorso al ministro della Giustizia, Tarso Genaro. Se il ricorso non avrà successo, la richiesta italiana di estradizione verrà esaminata dal tribunale Supremo Federale.
Rafforzare le misure di sicurezza per il ministro della Giustizia Angelino Alfano dopo le minacce che a partire dall'estate scorsa sono pervenute al Guardasigilli. L'ultimo episodio, il recapito al Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) di una busta con un proiettile contenente un messaggio che riporta la scritta “Alfano boia”, e firmato con una stella a cinque punte. Inoltre, sul cellulare del ministro sarebbero arrivate delle minacce di morte. Manifestazioni di solidarietà sono venute da esponenti di maggioranza ed opposizione. Maurizio Lupi (Pdl), vicepresidente della Camera ha detto: “Condanniamo fermamente questo atto intimidatorio che ci induce a ribadire la nostra intenzione di tenere sempre alta la guardia”. Lanfranco Temaglia, ministro della Giustizia del governo ombra del Pd, ha detto che “la vicenda evidenzia la necessità di non abbassare mai la guardia nel contrasto alla criminalità organizzata o terroristica. L’auspicio è che maggioranza e opposizione trovino su queste tematiche ragioni di confronto e di condivisione nell’attività parlamentare”. Il presidente del Senato Renato Schifani ha condannato gli inaccettabili e vili atti intimidatori, esprimendo la sua più sincera vicinanza e solidarietà ad Alfano: “Siamo certi che il ministro Alfano, così come tutte le istituzioni del nostro Paese non abbasseranno mai la guardia continuando sempre ad essere presidio di democrazia e legalità”.
Il numero due di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri, ha proposto a tutti gli egiziani e in particolare agli islamici e simpatizzanti della sua formazione di adoperarsi per fare pressioni con una protesta pacifica nei confronti del governo del Cairo affinché riapra il valico di Rafah che li divide da Gaza. “Quale potrebbe essere il problema se gli studenti e gli impiegati o i lavoratori smettessero di studiare e di lavorare fino alla fine dell’embargo su Gaza? Non potrebbero scioperare tutti insieme? Basterebbe annunciare che loro stessi si sentono sotto embargo a casa loro fino a quando il governo egiziano non interrompe l’embargo sui nostri fratelli di Gaza”.
2. - Intelligence.
Nel corso della riunione di oggi del Consiglio dei ministri, il governo ha completato gli organigrammi al vertice dell'intelligence italiana formalizzando le designazioni dei vicedirettori di Dis, Aisi ed Aise. Al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (ex Cesis), attualmente diretto dal prefetto Gianni De Gennaro, sono stati chiamati alla vicedirezione il prefetto Pasquale Piscitelli e generale di divisione della Guardia di Finanza Cosimo Sasso. Nell'incarico di vicedirettore dell'Aisi, Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (ex Sisde) diretta da Giorgio Piccirillo, sono stati designati il prefetto Nicola Cavaliere, attuale vicecapo della Polizia e Direttore centrale della Polizia criminale, che assumerà il ruolo di responsabile operativo della struttura, e il generale Paolo Poletti, attuale capo di stato maggiore della Guardia di Finanza. All’Aise, Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna, oggi diretta da Bruno Branciforte, il nuovo vicedirettore designato dal Consiglio dei ministri è il generale dei carabinieri Michele Franzè, oggi a capo del Comando Unità Mobili e Specializzate “Palidoro”.
3. – Politica.
Agenzie riportano che alcuni partecipanti alla riunione del Consiglio dei ministri di oggi hanno raccontato che Silvio Berlusconi avrebbe rilanciato il black-out televisivo, annunciato nei mesi scorsi. In particolare il premier avrebbe invitato i sei ministri a non partecipare allo show televisivo di Maurizio Crozza, perché viene data poca possibilità di replicare, limitando così il contraddittorio: i politici che vanno da Crozza hanno pochissimo tempo per rispondere, ma chi fa la trasmissione ha almeno una settimana per studiare delle domande che possono mettere in difficoltà. Questo il succo della questione.
Dove si colloca l’Udc? Al tormentone ha risposto all’Adnkronos Lorenzo Cesa dicendo: “Siamo un partito di centro che vuole rappresentare al centro i moderati italiani. Ho visto questa notizia in merito ad un sondaggio, ma non aggiunge molto a quello che sappiamo della nostra storia”. Il riferimento del segretario dell’Udc è a quanto scritto dal quotidiano on line “Affaritaliani.it”, che, cioè, gli elettori dell’Udc preferirebbero un’alleanza con il Pdl anziché con il Pd.
4. – Antirazzismo.
I ministri della Giustizia dei Ventisette a Bruxelles hanno dato il via libera definitivo alla decisione quadro contro razzismo e xenofobia. Gli stati membri avranno ora due anni di tempo per introdurre “misure severe ed efficaci”, con pene comprese tra uno e tre anni di reclusione, per chi inciti intenzionalmente alla violenza o all’odio. Soddisfatto il commissario europeo alla Giustizia, la libertà e la sicurezza Jacques Barrot. “Il razzismo e la xenofobia non hanno posto in Europa, né dovrebbero averlo in alcun’altra parte del mondo” (Adnkoronos).
5. – Fatti di cronaca.
È morta in una casa di riposo dell’Indiana Edna Parker, la donna più vecchia del mondo. Mrs Parker, vedova dal 1939, aveva vissuto da sola nella sua fattoria fino all’età di 100 anni. La Parker era sopravvissuta ai suoi due figli, e ha lasciato 31 discendenti. La donna più vecchia del mondo secondo il Gerontology Research Group è ora Maria de Jesus, un’ultracentenaria portoghese nata nel 1893.
Sono allarmanti i dati sui falsi dentisti in Italia, dove se ne conta uno ogni 4 odontoiatri veri, qualificati e iscritti all'Albo. “Una stima basata sull’esperienza, perché non ci sono studi puntuali a riguardo, ma che è sicuramente cauta rispetto al fenomeno”, a dirlo è stato il presidente della Commissione nazionale Albo (Cao) odontoiatri della Fnomceo, Giuseppe Renzo.
La neve a Milano ha provocato l’ennesimo incidente tra tram. È successo alle 11, all'incrocio tra corso Vercelli e piazzale Baracca, dove a causa di uno strato di neve e ghiaccio su uno scambio due ruote di un tram della linea 16 sono uscite dal binario. Il tram ha urtato un altro tram, sempre della linea 16, che proveniva nella direzione opposta. Nessun ferito.
6. – Droga.
L'ambasciatore della Colombia in Italia Sabas Pretelt de La Vega, nel corso di un convegno a Roma sul consumo della cocaina ha affermato: “Ogni tiro di cocaina che finisce nelle narici dei consumatori brucia 10 metri quadrati di foresta amazzonica. La coltivazione è causa di devastazione ambientale. Ciò significa che quando consumi cocaina consumi anche il mondo in cui vivi. Se non ti importa dei danni per la tua salute, per la tua famiglia e per le relazioni sociali a cui più tieni, pensa almeno al mondo che contribuisci a distruggere”. La cocaina brucia ogni anno 250 mila ettari di foresta amazzonica. In otto anni per produrre questa sostanza viene polverizzata una porzione grande quanto la Sardegna. L’ambasciatore ha infatti spiegato che per ogni ettaro di cocaina che viene coltivata, ne vengono bruciati altri tre o cinque. Centinaia e centinaia di metri sono dati alle fiamme per preparare il terreno, altrettanti vengono distrutti per costruire i laboratori in cui depositare il raccolto.

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