“Europee, ora An teme l’en plein. Leghista”, così “Il Messaggero” di oggi intitolava un pezzo siglato Ma.Con. sullo scioglimento di Forza Italia ed il suo confluire nel Popolo della Libertà. Si legge:
Il mandato di sciogliere Forza Italia, Silvio Berlusconi lo riceverà oggi dal Consiglio Nazionale del partito che il coordinatore Denis Verdini ha riunito all’Eur. Di fatto il partito azzurro resterà in piedi ancora per un po’. Il tempo di incassare i finanziamenti previsti dalla legge per l’intera legislatura, ma obiettivo sono le elezioni Europee di primavera e per gennaio il Cavaliere vuole che la macchina del “Popolo della Libertà” sia pronta per una campagna elettorale che condurrà ventre a terra.
È per questo che dopo numerosi rinvii, il leader indiscusso di Forza Italia ha deciso di rompere gli indugi e convocare quel consiglio nazionale che avrebbe voluto convocare in contemporanea con An. Dentro il partito di La Russa, Gasparri e Bocchino. non tutti i nodi sono stati però sciolti e le resistenze sul territorio persistono. Ultimi i calcoli che si stanno facendo al Nord in vista del voto europeo. Il rischio di veder dimezzati i propri eletti, in forza della crescita esponenziale della Lega e della capacità attrattiva di Berlusconi-candidato, è fortissimo. Uno studio che in questi giorni circola tra le mani degli esponenti di An e che prende come base percentuali e preferenze del 2004, spinge molto in basso nella lista i nomi del partito di via della Scrofa. «Siamo felici della crescita del nostro alleato (la Lega ndr), ma sono convinta che nella Pdl si potranno trovare gli equilibri giusti - spiega Cristiana Muscardini, parlamentare europeo da quattro legislatura in quota An». «Spero solo non si mettano in lista specchietti per le allodole e persone che sanno già di dover lasciare». Ovviamente il riferimento non è alla scelta di Berlusconi di volersi candidare in ogni collegio, quanto alla possibilità che analogo sacrificio venga chiesto ai ministri.
L’indiscrezione, filtrata nei giorni scorsi, ha messo in allarme buona parte dei membri del governo che temono la conta. Una scelta definitiva da parte del Cavaliere non è stata ancora presa, ma l’eventualità potrebbe farsi concreta se la legge elettorale rimarrà, come probabile, con le preferenze.
Tutto ciò allarma ancor più An, visto che non potrà contare su un nome “pesante” da mettere in lista, come quello dell’attuale presidente della Camera Gianfranco Fini. La presenza di Berlusconi in tutte le circoscrizione e il capillare controllo del territorio della Lega che al Nord interpreta appieno molti temi cari alla destra, il compito per i candidati di An appare in salita.Berlusconi degli equilibri interni al Pdl non sembra preoccuparsi troppo e punta a fare il pieno portando nel Ppe il gruppo più consistente: trenta parlamentari eletti. Obiettivo ambizioso visto che la rappresentanza italiana, in virtù dell’allargamento, è scesa dagli attuali 77 a 72 parlamentari. Ancor più ambizioso l’obiettivo di uscire dalla consultazione di primavera con il record di preferenze che secondo i suoi lo incoronerebbero come “uomo più eletto in Europa”.
Il mandato di sciogliere Forza Italia, Silvio Berlusconi lo riceverà oggi dal Consiglio Nazionale del partito che il coordinatore Denis Verdini ha riunito all’Eur. Di fatto il partito azzurro resterà in piedi ancora per un po’. Il tempo di incassare i finanziamenti previsti dalla legge per l’intera legislatura, ma obiettivo sono le elezioni Europee di primavera e per gennaio il Cavaliere vuole che la macchina del “Popolo della Libertà” sia pronta per una campagna elettorale che condurrà ventre a terra.
È per questo che dopo numerosi rinvii, il leader indiscusso di Forza Italia ha deciso di rompere gli indugi e convocare quel consiglio nazionale che avrebbe voluto convocare in contemporanea con An. Dentro il partito di La Russa, Gasparri e Bocchino. non tutti i nodi sono stati però sciolti e le resistenze sul territorio persistono. Ultimi i calcoli che si stanno facendo al Nord in vista del voto europeo. Il rischio di veder dimezzati i propri eletti, in forza della crescita esponenziale della Lega e della capacità attrattiva di Berlusconi-candidato, è fortissimo. Uno studio che in questi giorni circola tra le mani degli esponenti di An e che prende come base percentuali e preferenze del 2004, spinge molto in basso nella lista i nomi del partito di via della Scrofa. «Siamo felici della crescita del nostro alleato (la Lega ndr), ma sono convinta che nella Pdl si potranno trovare gli equilibri giusti - spiega Cristiana Muscardini, parlamentare europeo da quattro legislatura in quota An». «Spero solo non si mettano in lista specchietti per le allodole e persone che sanno già di dover lasciare». Ovviamente il riferimento non è alla scelta di Berlusconi di volersi candidare in ogni collegio, quanto alla possibilità che analogo sacrificio venga chiesto ai ministri.
L’indiscrezione, filtrata nei giorni scorsi, ha messo in allarme buona parte dei membri del governo che temono la conta. Una scelta definitiva da parte del Cavaliere non è stata ancora presa, ma l’eventualità potrebbe farsi concreta se la legge elettorale rimarrà, come probabile, con le preferenze.
Tutto ciò allarma ancor più An, visto che non potrà contare su un nome “pesante” da mettere in lista, come quello dell’attuale presidente della Camera Gianfranco Fini. La presenza di Berlusconi in tutte le circoscrizione e il capillare controllo del territorio della Lega che al Nord interpreta appieno molti temi cari alla destra, il compito per i candidati di An appare in salita.Berlusconi degli equilibri interni al Pdl non sembra preoccuparsi troppo e punta a fare il pieno portando nel Ppe il gruppo più consistente: trenta parlamentari eletti. Obiettivo ambizioso visto che la rappresentanza italiana, in virtù dell’allargamento, è scesa dagli attuali 77 a 72 parlamentari. Ancor più ambizioso l’obiettivo di uscire dalla consultazione di primavera con il record di preferenze che secondo i suoi lo incoronerebbero come “uomo più eletto in Europa”.
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