mercoledì 26 novembre 2008

La tragedia di Rivoli. Il dibattito alla Camera [2]

Segue lo stenografico degli interventi di Maccanti (Lega Nord), Delfino (Udc), Di Giuseppe (Idv), Iannacone (Gruppo Misto - Mpa).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Maccanti. Ne ha facoltà.
ELENA MACCANTI. Signor Presidente, da parlamentare torinese della Lega Nord desidero, innanzitutto, ringraziare il Governo nella persona del Ministro Mariastella Gelmini, che sabato è accorsa immediatamente sul luogo di questa grandissima tragedia, e nella persona del sottosegretario Guido Bertolaso, che sappiamo essere da anni impegnato per la sicurezza dei nostri edifici, delle scuole in particolare e che oggi ci ha fornito un'informativa puntuale.
Quello che è accaduto a Rivoli lascia tutti noi senza parole: è una tragedia che ci ha straziato il cuore. Sabato pomeriggio ero lì e sono rimasta colpita, prima ancora che come esponente politico, come persona, come donna, spero un domani come mamma. È inaccettabile pensare che un giovane abbia perso la vita a diciassette anni in una scuola, per il crollo di un controsoffitto che nascondeva un inutile tubo di ghisa, dimenticato durante non si capisce quale lavoro di ristrutturazione.
Il gruppo della Lega Nord è profondamente vicino alla famiglia di Vito Scafidi, agli studenti feriti ed ai loro parenti. Sappiamo che uno degli studenti proprio in queste ore subirà una nuova operazione per scongiurare la paralisi e a lui va il nostro pensiero.
Nessuno oggi può esimersi dalle sue responsabilità. È vero, la competenza sulle scuole superiori è della provincia e noi forse oggi potremmo innescare una polemica facile contro un'amministrazione provinciale che da decenni è governata dal centrosinistra. Ma siamo certi che il Governo abbia il dovere di intervenire e di lavorare per la sicurezza delle nostre scuole. Le polemiche e le strumentalizzazioni politiche di questi giorni sono state inqualificabili. Di fronte ad una tragedia di questa gravità, la polemica fine a se stessa avrebbe dovuto fermarsi.
Oggi la politica deve avere un unico obiettivo: impedire che una tragedia di questo tipo possa ripetersi e restituire certezza e sicurezza ai tanti studenti ed alle loro famiglie, che oggi
hanno paura ad entrare nelle scuole. Esiste, è vero, un problema di croniche carenze di fondi, anche se, come abbiamo sentito, il Governo sta certamente facendo la sua parte.
Ma esiste, soprattutto, un problema di frammentazione delle competenze tra diversi - troppi - livelli di Governo (i comuni, le province, le regioni e lo Stato), che inevitabilmente produce un inaccettabile, quanto penoso, scaricabarile di responsabilità. Esiste, altresì, un problema di burocrazia, come ha denunciato anche il sottosegretario Bertolaso, che rende le procedure farraginose e complicate, una burocrazia figlia di una concezione dello Stato ormai superata.
Anche in questo caso, è evidente che il federalismo, che individua con chiarezza chi fa cosa, è l'unico strumento per individuare competenze e responsabilità, per accelerare le procedure ed anche per verificare come vengano spesi i soldi che si hanno a disposizione per determinati interventi e che, magari, vengono destinati ad altro (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord Padania e di deputati del gruppo Popolo della Libertà - Congratulazioni).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Delfino. Ne ha facoltà.
TERESIO DELFINO. Signor Presidente, signor sottosegretario, colleghi, di fronte ad una vita che scompare e ad un evento così improvviso e così poco aspettato, naturalmente, vi sono i sentimenti più profondi della partecipazione, della solidarietà e della vicinanza alle famiglie di tutti i ragazzi coinvolti. Tuttavia, vi è anche un atteggiamento di sbigottimento. Domandiamoci tutti insieme: come è possibile che oggi, con tutte le tecniche, con tutte le norme, con tutti i soggetti e con tutta la grande attività di formazione ed informazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla sicurezza della scuola, venga meno un'azione di prevenzione, di verifica e di monitoraggio (e ciò ancora a monte rispetto alla possibilità di intervento)? Credo che, in relazione a ciò, non possiamo che essere tutti d'accordo: non si tratta di un'occasione drammatica per gettare la croce addosso a qualcuno, ma di un'occasione drammatica in cui, oltre alle grandi, forti e convinte parole di condivisione e di partecipazione alle famiglie, vi devono essere la coscienza e la consapevolezza che così non si può continuare.
Vorrei svolgere un commento all'intervento, sempre puntuale del sottosegretario Bertolaso (e, comunque, un dato si può anche dimenticare). A me - e a noi - sono piaciuti l'invito al cambio di marcia e la volontà di intervenire in merito ad una situazione che, non da oggi, ha conosciuto delle deroghe (invocate da più parti e che questo Parlamento ha sempre approvato) alla legge n. 626 del 1994, che, in seguito, gli organi di vigilanza (dai Vigili del fuoco ad altri) hanno anche cercato di lasciare sopravvivere, in relazione alle amministrazioni comunali e provinciali competenti per la manutenzione. Tuttavia, oggi, per l'ennesima volta, dobbiamo assumere un impegno forte: non va più bene che le cose vadano così.
Signor Presidente, abbiamo poche parole da dire, non tanto sulle ragioni del crollo (che le indagini in corso, le commissioni tecniche e la magistratura accerteranno), non tanto sul giudizio che altri hanno espresso in merito alla fatalità o meno dell'evento (io sono più portato a dire che vi sono un'incuria ed un'irresponsabilità complessive, perché l'azione di verifica e di monitoraggio deve essere assolutamente svolta), non tanto sui fondi che oggi sono già disponibili, quanto piuttosto sulla necessità di assumere un impegno in relazione ad una normativa urgente. Un impegno chiaro nel senso di togliere - come affermava il sottosegretario Bertolaso - tutti quei «lacci e lacciuoli», che oggi impediscono di utilizzare le risorse già disponibili (tra l'altro, stanziate in un arco di tempo che ha visto responsabilità sia di Governi di centrodestra che di centrosinistra).
La seconda questione è che oggi, a fronte di un Governo che ha assunto l'impegno di rilanciare un piano infrastrutturale, dobbiamo attribuire priorità alle nostre scuole, perché nelle scuole ci sono i nostri ragazzi e a loro vogliamo assicurare un futuro e non la possibilità di perdere la propria vita mentre compiono il loro dovere.
PRESIDENTE. Onorevole Delfino, deve concludere.
TERESIO DELFINO. Concludo, signor Presidente. Il terzo impegno che rivendichiamo con forza è che il Governo rivolga la propria attenzione ad alcune proposte che, come Unione di Centro, abbiamo avanzato anche nella sessione di bilancio: il patto di stabilità va superato per quanto riguarda gli investimenti, soprattutto per quelli concernenti la sicurezza. Con una scelta da noi giudicata improvvida è stata abolita l'ICI, però i trasferimenti compensativi devono essere assolutamente garantiti.
Anche in questa sede noi abbiamo avanzato una ulteriore proposta, che è stata parzialmente accettata: abbiamo chiesto che i residui di quella prassi e di quella legge «mancia» che sono già stati assegnati all'edilizia scolastica siano immessi nella disponibilità immediata dei comuni e delle province affinché si traducano in interventi immediati per la sicurezza, perché questa è la condizione essenziale.
Concludendo, signor Presidente, abbiamo colto questa occasione per dire che la scuola è un impegno prioritario e fondamentale: la scuola ci deve unire e sulla scuola dobbiamo trovare la forza e la responsabilità di essere pronti a compiere ciò che è necessario perché i nostri ragazzi sono il nostro futuro (Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Di Giuseppe. Ne ha facoltà.
ANITA DI GIUSEPPE. Signor Presidente, ringraziamo il dottor Bertolaso soprattutto per essere qui con noi. Personalmente ricordo la sua operosità e il suo impegno per la scuola di San Giuliano di Puglia: mi auguro che riesca a profondere lo stesso impegno per mettere in sicurezza tutte le altre scuole italiane.
Il caso della scuola di Rivoli ha evidenziato, ancora una volta, le disfunzioni e il degrado di molti edifici scolastici. In più occasioni da noi dell'Italia dei Valori è stata posta la questione di una programmazione pluriennale e di interventi con risorse straordinarie su questo argomento; lo abbiamo ripetuto in Aula in occasione delle discussioni del decreto-legge n. 112 e della legge finanziaria e anche quando il Presidente del Consiglio (lo abbiamo sottolineato), insieme al Ministro dell'istruzione, è venuto nella mia regione, il Molise, per inaugurare la nuova scuola di San Giuliano di Puglia. In quella occasione il Ministro ha seguito solo la politica della propaganda, dicendo che avrebbe messo in sicurezza cento edifici in tutto il territorio nazionale, dimenticando però di dire che i punti dove si eroga il servizio scolastico sono oltre 42 mila e quasi tutti si trovano in uno stato preoccupante.
Il Governo nazionale con la legge finanziaria ha ridotto i già esigui fondi a disposizione per l'edilizia scolastica e la situazione è drammatica. Occorre, allora, un piano di interventi straordinari per affrontare seriamente il tema dell'edilizia scolastica; invece, si preferisce fare annunci mediatici e non stanziare le risorse occorrenti per mettere in sicurezza le scuole. Le tragedie conseguenti, purtroppo, sono sempre annunciate: non facciamo finta di non sapere.
L'ultima tragedia è quella del liceo scientifico di Rivoli che ha coinvolto un giovanissimo studente, morto perché è crollato il soffitto dell'aula. Sono rimasti feriti altri venti ragazzi di quella classe situata (pensate) in un primo piano.
Morire durante l'intervallo, morire a scuola. Da quello che abbiamo ascoltato oggi dal dottor Bertolaso pare si sia trattato di un cedimento strutturale, quindi non del vento, di un terremoto o del maltempo: forse, si è trattato del cedimento di un tubo di ghisa posto tra il soffitto e il controsoffitto. Un'altra giovane vita spezzata mentre si trovava a scuola.
Ricordo ancora - questo dovrebbe ricordarlo anche lei, dottor Bertolaso - l'invito fatto dalla madre di uno dei piccoli deceduti per il crollo della scuola Jovine di San Giuliano: «Fate in modo che altre mamme non piangano». Non è ammissibile, quindi che, nel 2008, si debba ancora morire per il semplice fatto di essere a scuola. È inconcepibile che si possa perdere la vita per cedimenti strutturali di un edificio scolastico. Il Governo e gli enti locali hanno il dovere di reperire risorse straordinarie per affrontare, in maniera adeguata e definitiva, un problema che, in un Paese che si dice civile, non dovrebbe neanche esistere.
Ma, si sa, la scuola, al contrario di quello che ha detto l'onorevole del PdL, è considerata da questo Governo un costo da ridurre: degli 8 miliardi di risparmi preventivati dal Governo per i prossimi anni, soltanto le briciole saranno utilizzate per mettere in sicurezza le strutture scolastiche. Non ci saranno, ancora una volta, responsabili o ci sarà qualche capro espiatorio: qualcuno che, magari, aveva la funzione di responsabile della sicurezza, magari il dirigente scolastico o un professore che ricopre questa figura o il sindaco.
Rimane una vita spezzata e il dolore dei genitori, a prescindere dalle responsabilità. È troppo facile, adesso, parlare di fatalità. Non si può parlare di fatalità, signor Presidente, sottosegretario Bertolaso: la scuola è un luogo di formazione e non di dolore e, credetemi, non è retorica questa, perché tutti gli italiani sono convinti di questo! Solo il Governo non ne è convinto (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori e di deputati del gruppo Partito Democratico). Evitiamo un'altra tragedia, un altro dolore. San Giuliano, Rivoli insegnano: non si può assolutamente risparmiare sulla scuola.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
ANITA DI GIUSEPPE. Si è trattato di tragedie dichiarate. C'è la consapevolezza che, per la stragrande maggioranza degli istituti scolastici, e questo lo dicono i dirigenti scolastici, mancano i certificati previsti. I parlamentari piemontesi - termino tra un attimo, Signor Presidente - hanno già iniziato ad intervenire sulle province per constatare lo Stato nel quale si trovano le scuole del Piemonte. Noi dell'Italia dei Valori siamo convinti, certo, che debbano essere utilizzati i fondi previsti nell'ultima manovra finanziaria, che contempla l'utilizzo del cinque per cento per la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti gli edifici scolastici, da erogare attraverso
Pag. 52le province e comuni. Siamo, tuttavia, altrettanto convinti che occorre manutenere per prevenire. Questo è importante se vogliamo ancora, davvero, prevedere la tragedia. Quindi, occorre una costante manutenzione, ordinaria e straordinaria, sottosegretario Bertolaso, per prevenire (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori e di deputati del gruppo Partito Democratico).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole Iannaccone. Ne ha facoltà.
ARTURO IANNACCONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor sottosegretario, il Movimento per l'Autonomia la ringrazia per l'informativa che ha reso, come sempre completa, onesta, rigorosa e non reticente.
Per tutta l'Italia si è trattato di un evento drammatico quello accaduto al liceo Darwin di Rivoli, con la tragica scomparsa di Vito Scafidi e il ferimento grave di altri studenti. Non è accettabile che la vita di un giovane studente si spenga tra i banchi di scuola, nel luogo dove i nostri ragazzi costruiscono il loro futuro e quello del nostro Paese.
Le cifre che abbiamo letto in questi giorni e che sono state riferite anche dal sottosegretario sono allarmanti: in Italia, su 42 mila scuole pubbliche, con un totale di alunni che si avvicina agli 8 milioni, ben il 60 per cento non è dotato di certificati di agibilità statica ed igienico-sanitaria, mentre il 75 per cento non ha quello di prevenzione incendi. Il patrimonio edilizio scolastico presenta punte di estremo degrado nel Mezzogiorno. Di fronte a questi dati, il dovere di una classe politica è quello di non dividersi e di trovare insieme delle soluzioni. Il Parlamento deve essere all'altezza di questa responsabilità.
Nel concitato gioco delle parti si corre il rischio di perdere di vista l'obiettivo principale, che è quello di rendere la nostra scuola sicura per gli studenti e per chi ci lavora.
Troppe scuole sono ubicate in edifici che avevano altre destinazioni, troppe aule di cosiddette succursali sono ospitate in abitazioni, garage, bassi, che non soddisfano il minimo di condizioni di igiene e di sicurezza. Si sprecano troppe risorse per fitti e manutenzione di edifici non idonei.
Meglio sarebbe, signor sottosegretario, ricorrere all'accensione di mutui e ad un forte intervento in tal senso della Cassa depositi e prestiti per realizzare nuovi plessi scolastici con la logica di veri e propri campus che abbiano servizi comuni, palestre e laboratori.
Noi del gruppo Misto-Movimento per l'Autonomia - concludo, signor Presidente - anche durante il dibattito sul cosiddetto decreto-legge Gelmini e sulla legge finanziaria abbiamo evidenziato la necessità di stanziare nuovi fondi per l'edilizia scolastica. Oggi piangiamo la giovane vita di Vito Scafidi.
Noi del gruppo Misto-Movimento per l'Autonomia siamo vicini alla sua famiglia e tristi, infinitamente tristi, per questo ragazzo, che purtroppo non potrà coltivare le sue passioni e realizzare i suoi sogni come i suoi coetanei (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Movimento per l'Autonomia).
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento dell'informativa urgente del Governo.

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