Anche il segretario del Pd ha ritenuto di mandare un suo messaggio ai due concorrenti, al vincitore Obama, al perdente McCain. Un po’ di “marketing” di partito non guasta mai. Così ad Obama:
“Caro senatore Obama la sua vittoria può cambiare il mondo”. Scrive Veltroni: “La straordinaria affermazione da lei conseguita nel voto per la Casa Bianca ci ha riempito di gioia: è un evento straordinario, un vero e proprio cambio destinato a riflettersi nella storia del suo paese ed insieme a modificare, come un grande vento, le speranze e gli assetti del mondo. Noi democratici italiani abbiamo seguito con passione la sua campagna elettorale, l’affermarsi di una nuova leadership e di nuove idee capaci di conquistare i cuori e la mente degli americani e di affermare una visione del mondo fatta di progresso, solidarietà, uguaglianza, sviluppo compatibile. Tra l'Italia e gli Stati Uniti c'è una lunga tradizione di amicizia che ha al suo centro la vittoria contro il fascismo e il nazismo e la difesa dai totalitarismi. La sua vittoria e il suo arrivo alla Casa Bianca sono accolti dal popolo italiano come una positiva possibilità di rafforzare questa amicizia e collaborazione. A questo noi ci impegniamo, volendo anche rafforzare i legami che da sempre ci uniscono al Partito democratico degli Stati Uniti. Le invio i miei più cordiali saluti e i nostri complimenti”.
Così a McCain: “Gentile senatore John Mc Cain, le rivolgo i miei personali complimenti e quelli del mio partito in una giornata che vede l'affermazione elettorale del suo contendente Barak Obama. Il mio partito in Italia ha seguito con grande attenzione la lunga e appassionante campagna elettorale americana e guardato con rispetto alla sue posizioni anche se il nostro sostegno è andato al candidato del Partito democratico a cui siamo da sempre vicini. Eppure ho particolarmente apprezzato il suo comportamento nel confronto elettorale e specie in queste ultime ore: il modo in cui lei ha riconosciuto la vittoria del suo avversario il tono limpido con cui si è rivolto ad Obama e all'intero suo paese con spirito di unità, non di divisione o di conflittualità. Questo suo comportamento ha suscitato insieme ammirazione per il suo comportamento e ha confermato, se ancora ve ne fosse bisogno, la straordinaria vitalità della democrazia americana. Le invio i miei più cordiali saluti”.
La speranza nel leggere queste ultime parole di Veltroni è che egli abbia appreso la lezione delle elezioni americane e ne applichi l’insegnamento rendendo concreto il significato dell’etichetta applicata al suo partito: “democratico”, accettando cioè finalmente di riconoscere il proprio ruolo abbandonando richiami e tentazioni di sopraffare la volontà popolare con la piazza militante.
“Caro senatore Obama la sua vittoria può cambiare il mondo”. Scrive Veltroni: “La straordinaria affermazione da lei conseguita nel voto per la Casa Bianca ci ha riempito di gioia: è un evento straordinario, un vero e proprio cambio destinato a riflettersi nella storia del suo paese ed insieme a modificare, come un grande vento, le speranze e gli assetti del mondo. Noi democratici italiani abbiamo seguito con passione la sua campagna elettorale, l’affermarsi di una nuova leadership e di nuove idee capaci di conquistare i cuori e la mente degli americani e di affermare una visione del mondo fatta di progresso, solidarietà, uguaglianza, sviluppo compatibile. Tra l'Italia e gli Stati Uniti c'è una lunga tradizione di amicizia che ha al suo centro la vittoria contro il fascismo e il nazismo e la difesa dai totalitarismi. La sua vittoria e il suo arrivo alla Casa Bianca sono accolti dal popolo italiano come una positiva possibilità di rafforzare questa amicizia e collaborazione. A questo noi ci impegniamo, volendo anche rafforzare i legami che da sempre ci uniscono al Partito democratico degli Stati Uniti. Le invio i miei più cordiali saluti e i nostri complimenti”.
Così a McCain: “Gentile senatore John Mc Cain, le rivolgo i miei personali complimenti e quelli del mio partito in una giornata che vede l'affermazione elettorale del suo contendente Barak Obama. Il mio partito in Italia ha seguito con grande attenzione la lunga e appassionante campagna elettorale americana e guardato con rispetto alla sue posizioni anche se il nostro sostegno è andato al candidato del Partito democratico a cui siamo da sempre vicini. Eppure ho particolarmente apprezzato il suo comportamento nel confronto elettorale e specie in queste ultime ore: il modo in cui lei ha riconosciuto la vittoria del suo avversario il tono limpido con cui si è rivolto ad Obama e all'intero suo paese con spirito di unità, non di divisione o di conflittualità. Questo suo comportamento ha suscitato insieme ammirazione per il suo comportamento e ha confermato, se ancora ve ne fosse bisogno, la straordinaria vitalità della democrazia americana. Le invio i miei più cordiali saluti”.
La speranza nel leggere queste ultime parole di Veltroni è che egli abbia appreso la lezione delle elezioni americane e ne applichi l’insegnamento rendendo concreto il significato dell’etichetta applicata al suo partito: “democratico”, accettando cioè finalmente di riconoscere il proprio ruolo abbandonando richiami e tentazioni di sopraffare la volontà popolare con la piazza militante.
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