Molti avranno visto ieri sera “Ballarò” ed assistito in diretta allo scontro con il premier intervenuto per via telefonica. Riporto per lasciarne una traccia l’articolo apparso su “Il Corriere della Sera”, siglato L. Fu., titolo “Lo scontro. L’ex pm: lui corruttore politico. La replica: mi denunci o è calunnia. Di Pietro attacca il Cavaliere. Il premier chiama in tv: lo querelo. Lite in diretta con Epifani sull’incontro «segreto» con Cisl e Uil. Berlusconi telefona a «Ballarò»: all’ex pm avevo pensato nel ’94, avendolo conosciuto ho rinunciato a fargli la proposta”.
«Berlusconi? È un grande corruttore politico». Antonio Di Pietro attacca con violenza il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, accusandolo di avere tentato di portare dalla sua parte, del centrodestra s’intende, dapprima lo stesso ex pm ai tempi del primo governo del Cavaliere, e poi il candidato delle opposizioni alla presidenza della commissione di Vigilanza della Rai, Leoluca Orlando, e da ultimo il presidente Riccardo Villari («È come Giuda si sarebbe venduto per trenta denari», secondo il leader dell’Idv) votato dalla maggioranza assieme a due esponenti del centrosinistra. Ma di fronte a questa ricostruzione dei fatti il capo del governo insorge e chiama in diretta al telefono la trasmissione di Giovanni Floris, Ballarò, su Raitre. Una replica altrettanto dura: «Di Pietro ha detto che avrei tentato di corrompere in questi anni lui, Leoluca Orlando e Villari: ebbene Villarí non lo conosco, non l’ho mai incontrato, a Orlando non ho mai proposto un appuntamento. Effettivamente a Di Pietro pensai nel ’94 di proporre un ministero, ma allora non ero a conoscenza del fatto che da pm aveva messo in galera degli innocenti, persone poi neppure rinviate a giudizio. Avendolo conosciuto, ho rinunciato seduta stante a fargli la proposta. Di Pietro se dice queste cose deve andare dai magistrati a denunciarmi. Io lo denuncerò per calunnia».
Berlusconi parla anche dell’incontro avuto la scorsa settimana con i leader sindacali di Cisl, Raffaele Bonanni, e di Uil, Luigi Angeletti, nella sua residenza privata di palazzo Grazioli, incontro stigmatizzato dal segretario della Cgil, Guglielmo Epifani presente nello studio di Ballarò. «Nessun incontro, nessuna cena. - chiarisce -. L’incontro c’è stato, ma è avvenuto non a casa mia ma nella sede di Forza Italia, è stato un incontro rapido al quale io sono stato invitato e del quale non sapevo nulla fino a mezz’ora prima».
Epifani, però, contesta questa ricostruzione e sostiene che «non si fa così, serve trasparenza e lei avrebbe dovuto sentire la mancanza di un grande sindacato come la Cgil». «Trovo del tutto fuori luogo questa osservazione - obietta Berlusconi -. La vita politica è fatta di molteplici incontri con i singoli e con le parti. L’incontro di cui parliamo era di questo tipo, ne ho avuti diversi altri».
Berlusconi insiste sul punto tanto che aggiunge: «Gli incontri ufficiali avvengono nella sala verde, e a questi la Cgìl è stata sempre invitata». Ma, obietta il capo del governo citando la vertenza Alitalia, «per sette volte invitato, Epifani non si è presentato per fare fallire la trattativa su mandato della sinistra». «Il presidente del Consiglio così conferma l’incontro, ne prendo atto - incalza Epifani - quindi qualcuno ha detto una bugia».
«Berlusconi? È un grande corruttore politico». Antonio Di Pietro attacca con violenza il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, accusandolo di avere tentato di portare dalla sua parte, del centrodestra s’intende, dapprima lo stesso ex pm ai tempi del primo governo del Cavaliere, e poi il candidato delle opposizioni alla presidenza della commissione di Vigilanza della Rai, Leoluca Orlando, e da ultimo il presidente Riccardo Villari («È come Giuda si sarebbe venduto per trenta denari», secondo il leader dell’Idv) votato dalla maggioranza assieme a due esponenti del centrosinistra. Ma di fronte a questa ricostruzione dei fatti il capo del governo insorge e chiama in diretta al telefono la trasmissione di Giovanni Floris, Ballarò, su Raitre. Una replica altrettanto dura: «Di Pietro ha detto che avrei tentato di corrompere in questi anni lui, Leoluca Orlando e Villari: ebbene Villarí non lo conosco, non l’ho mai incontrato, a Orlando non ho mai proposto un appuntamento. Effettivamente a Di Pietro pensai nel ’94 di proporre un ministero, ma allora non ero a conoscenza del fatto che da pm aveva messo in galera degli innocenti, persone poi neppure rinviate a giudizio. Avendolo conosciuto, ho rinunciato seduta stante a fargli la proposta. Di Pietro se dice queste cose deve andare dai magistrati a denunciarmi. Io lo denuncerò per calunnia».
Berlusconi parla anche dell’incontro avuto la scorsa settimana con i leader sindacali di Cisl, Raffaele Bonanni, e di Uil, Luigi Angeletti, nella sua residenza privata di palazzo Grazioli, incontro stigmatizzato dal segretario della Cgil, Guglielmo Epifani presente nello studio di Ballarò. «Nessun incontro, nessuna cena. - chiarisce -. L’incontro c’è stato, ma è avvenuto non a casa mia ma nella sede di Forza Italia, è stato un incontro rapido al quale io sono stato invitato e del quale non sapevo nulla fino a mezz’ora prima».
Epifani, però, contesta questa ricostruzione e sostiene che «non si fa così, serve trasparenza e lei avrebbe dovuto sentire la mancanza di un grande sindacato come la Cgil». «Trovo del tutto fuori luogo questa osservazione - obietta Berlusconi -. La vita politica è fatta di molteplici incontri con i singoli e con le parti. L’incontro di cui parliamo era di questo tipo, ne ho avuti diversi altri».
Berlusconi insiste sul punto tanto che aggiunge: «Gli incontri ufficiali avvengono nella sala verde, e a questi la Cgìl è stata sempre invitata». Ma, obietta il capo del governo citando la vertenza Alitalia, «per sette volte invitato, Epifani non si è presentato per fare fallire la trattativa su mandato della sinistra». «Il presidente del Consiglio così conferma l’incontro, ne prendo atto - incalza Epifani - quindi qualcuno ha detto una bugia».
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