Francesco Cossiga, il picconatore, presidente emerito della Repubblica, in un intervento sul “Tempo” di domenica scorsa è stato netto, forte e chiaro: « La politica “solipsista” di Veltroni è fallita». Secondo Cossiga il tentativo di collocare il Pd nel seno del centrosinistra non aiuterebbe gli ex Ds a radicarsi e a rilanciarsi: «Ritengo sia necessario il “rilancio” del Pd non come partito di centrosinistra ma come partito di sinistra “riformista”, o meglio come partito di una “sinistra socialista europea e moderna”». Un soggetto politico che dovrebbe comprendere “anche quella parte dei Ds che non ha voluto entrare nel nuovo partito e, se possibile, anche Rifondazione comunista e il Partito dei Comunisti italiani”. Se la somma fa il totale, il vecchio Pci con annessa la vecchia sinistra democristiana. Condannati al ghetto.
L’intervento è una risposta ad un’intervista di Massimo D’Alema pubblicata lo scorso venerdì: «Che non sia appunto il caso di riallacciare i legami e le alleanze con la cosiddetta sinistra democratica e radicale? E il primo passo da fare non sarebbe quello di aderire su posizioni di sinistra al Partito socialista europeo e all'Internazionale socialista? I “cattolici adulti” o “cattolici democratici” del Pd? Credimi caro Massimo, a prescidere dal fatto che nelle file del Partito socialista francese o nel labour britannico e nella Spd tedesca militano non pochi cattolici, è questione di posti, soltanto di posti». E giù di piccone.
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