giovedì 15 maggio 2008

Furbetti nel paese dei fessi

Il deputato Manlio Contento del Popolo della libertà con un’interrogazione a risposta in Commissione (5-00020), depositata nella seduta del 14 maggio al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, evidenzia un fattaccio di quelli che presentano all’estero il nostro Paese come un luogo abitato da fessi patentati, dove il furbo può migrare utilmente e farla franca. Quello che segue è il testo.

Per sapere – premesso che:
alcuni organi di stampa hanno segnalato un significativo aumento del numero dei provvedimenti relativi alla concessione dell’assegno sociale emessi a favore di ultrasessantacinquenni stranieri;
in diversi casi, l’esito positivo delle domande avrebbe favorito persone entrate in Italia grazie all’accoglimento di istanze di ricongiungimento familiare;
secondo l’opinione del Presidente di « Città futura », riportata sul quotidiano Il Gazzettino dello scorso 15 marzo 2008, l’ottenimento del beneficio sarebbe frutto, in diversi casi, di veri e propri espedienti posti in atto dai familiari del soggetto ricongiunto i quali, dopo averlo ottenuto grazie alla dichiarata capacità economica, fanno in modo che quest’ultimo richieda il beneficio dell’assegno sociale invocando la mancanza di mezzi di sostentamento;
sempre secondo detta denuncia, ottenuto l’assegno sociale, l’interessato rilascerebbe poi una delega per la riscossione degli importi al familiare, il quale provvederebbe direttamente in tal senso anche
dopo il ritorno del beneficiario al Paese d’origine –:
quali controlli risultino disposti o si intenda disporre al fine di verificare la situazione esistente;
quali interventi, anche sul piano normativo, siano allo studio per scongiurare il verificarsi delle ipotesi denunciate circa l’ottenimento dell’assegno sociale, a quali uffici faccia carico la responsabilità del procedimento relativo alla concessione dell’assegno e sulla base di quali
accertamenti vengano svolti attualmente i controlli.

Succede anche questo. E poi ci si meraviglia del sentimento della nostra gente.

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