venerdì 2 maggio 2008

La bufera dopo la tempesta

Con la sconfitta elettorale della casta politica ed intellettuale della sinistra diessina, con la cancellazione dall’ambito parlamentare della sinistra vetero-comunista e rifondarola, si avverte una sorta di forte brezza di libertà, come se finalmente ci si fosse scrollati di dosso una opprimente cappa che impedisse a tutte le teste pensanti non portate all’ammasso nel loft veltroniano di gridare a squarciagola che il re era ed è nudo. Nudo da tempo, tanto che non si capisce ancora come già non fosse defunto per una polmonite. I tabù oggi si possono violare. si può dire che è una solenne stronzata bruciare le bandiere americane e israeliane in piazza. Si può dire che altra solenne stronzata è cercare di cancellare Silvio dalla politica italiana sbeffeggiandolo come psiconano o testa d’asfalto. Va bene per il cabaret, per far ridere chi paga il biglietto. Si può sottolineare come ieri sera lo stesso Vauro fosse cotto e sconvolto, non da uno spettacolo triste e tristo, ma dal fatto che era il solo non "stronzo" del parterre, tanto esterrefatto di ciò, da riuscire a far sorridere a casa, e chi là c’era, solo due volte. Si può dire finalmente che il vanto della sinistra, la satira è buona se contiene della genialità, non se colpisce l’antagonista di sempre. Si può finalmente dire come fa Fini “Il valore credo sia la libertà. L'antifascismo aveva un senso quando c'era il fascismo”.
In queste ore la bufera preannunciata da subito in altri post si sta scatenando su Santoro, però innanzitutto da sinistra. Ma prima di riprendere quel discorso bisogna ricordare l’altro fatto altrettanto sconcertante cui abbiamo assistito in “casa” Lerner. “Infedeli”, d’accordo, ma c’è un limite comunque; se no, non si capisce perché si sia liquidato con infamia a La7 il povero Luttazzi. Ha detto Fiamma Nirenstein: “Intanto non parteciperò con Lerner alla presentazione dell'importante libro del professore Della Pergola, prevista alla Fiera del Libro di Torino. Me ne dispiaccio, ma non intendo sedermi con chi non reagisce a casa sua alla peggiore delle diffamazioni gratuite nei miei confronti, oltretutto da parte di una persona notoriamente squilibrata sull'argomento mediorientale. Naturalmente parteciperò con tutta me stessa a tutti gli altri eventi della Fiera del Libro e all'inaugurazione a cui interverrà il Presidente della Repubblica”. E spiega: "Il professor Gianni Vattimo sostenendo che non c'è niente di strano e che è anzi oggi dovuto dare agli ebrei di nazisti o di fascisti quando questo corrisponda, secondo lui, a verità, ha fatto questo esempio: «Il povero Vauro è stato punito dall'Ordine dei Giornalisti per aver accusato Fiamma Nirenstein di essere fascista. Ha fatto benissimo, perché la Nirenstein è fascista e più che fascista...». Gad Lerner non ha battuto ciglio, non ha reagito in nessun modo se non dicendo «non lo dica a noi, abbiamo fatto una puntata intera del programma sulla cancellazione dell'Ordine dei Giornalisti». Non ha sentito neppure il dovere di invitare il suo ospite a moderare le ingiurie in assenza della diretta interessata. Lo considero quindi, in quanto direttore e conduttore della trasmissione, responsabile delle accuse che mi sono state rivolte”.
Ma ritorniamo a Santoro. I lunghi inserti dal comizio torinese di Beppe Grillo, compresi i duri attacchi a Giorgio Napolitano e quelli particolarmente veementi all'oncologo Umberto Veronesi, non potevano passare sotto silenzio. L’omertà e la connivenza non sono più in grado di sopprimere quel grido liberatorio alla Paolo Villaggio che inchioda la sinistra odierna alle sue responsabilità politiche: “L’antiberlusconismo è una cagata pazzesca”. Ne è consapevole il presidente Rai, Claudio Petruccioli, uomo di sinistra, che, dunque, scrive una durissima nota contro Santoro ("una vergogna che non si ripeterà"), accusandolo di aver ospitato le opinioni dello showman genovese senza prenderne le distanze. “Per la mia funzione e personalmente faccio ammenda e prendo impegno, nell'ambito delle mie responsabilità, a fare tutto il possibile per impedire che qualcosa del genere possa ripetersi. Ieri sera Michele Santoro ha di nuovo messo il servizio pubblico radiotelevisivo a disposizione di Beppe Grillo; il quale ha rivolto insulti inconcepibili al Presidente della Repubblica, oltreché a una personalità universalmente stimata come il professor Umberto Veronesi”, così Petruccioli consapevole che “il danno, l'umiliazione e la vergogna che vengono al servizio pubblico da questi episodi sono incalcolabili”, riscontrato “l'appalto, di fatto, della tv pubblica a terzi che ne fanno un uso arbitrario e indecente”. Petruccioli è netto: “Chi è responsabile di un programma non lo è solo per quanto dice personalmente, ma per tutto quel che avviene, non ci sono zone franche”.
Il problema, dunque, nei due casi rispettivi, non è né Vattimo né Grillo: il problema è Lerner, il problema è Santoro. E va detto, per inciso, la libertà d’informazione non c’entra nulla.

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