lunedì 19 maggio 2008

Immigrati: imitare Zapatero

Chiediamoci: perché il governo di Zapatero si è impegnato in una campagna anti-italiana sul tema dell’immigrazione clandestina? Certo non per fare un favore a “La Repubblica”, che continua a buttare altri mattoni, alias articoli sulla sua barricata. La risposta è semplice, anzi semplicissima e indirettamente l’ha data oggi il nostro ministro degli Esteri Frattini intervistato su “Canale 5”.
Frattini, che, dopo aver definito “imprudenti ed estemporanee” le dichiarazioni di Corbacho e aver invitato Zapatero a “indicare, ordinare” ai suoi ministri di evitare dichiarazioni “inutilmente polemiche e che sono contrarie all'indirizzo del governo spagnolo”, ha detto: «La Spagna capisce perfettamente, ne sono certo, che senza una collaborazione mediterranea ed europea i flussi migratori che oggi arrivano a Lampedusa domani ricominceranno per le isole Canarie con la stessa intensità con cui arrivavano, quando io ero responsabile europeo dell'immigrazione. Zapatero ha avuto la mano dura, anzi durissima: ha espulso decine di migliaia di persone con metodi – direi – molto rigorosi e molto severi. E proprio il rigore di Zapatero in due anni ha portato al calo del 70 per cento dei flussi di clandestini verso le Canarie. Quindi, la mano dura di Zapatero, semmai, per noi è un esempio da imitare nelle politiche migratorie italiane”.
Poiché la paura fa novanta, i ministri esternatori del governo spagnolo sono una sorta di oche del Campidoglio, sentono il pericolo che, se l’Italia usa nei riguardi dell’immigrazione una politica dura, anzi durissima – come quella appunto di Zapatero per capirci, – il flusso dei disperati del terzo, quarto e quinto mondo si riversi di nuovo sulle coste spagnole, tra l’altro molto più vicine dell’Italia al continente africano. Altro che spirito “umanitario”, tutte e sole grosse balle che qui da noi la stampa sfascista occhieggiante a“sinistra” saluta come una boccata d’ossigeno per un moribondo.
La Spagna non vuole rischiare di dover riaffrontare il problema di orde di immigrati che riprendano a rovesciarsi sulle sue coste. Non a caso chi dice «Le politiche sull'immigrazione del governo italiano “pongono l'accento più sulla discriminazione del diverso che sulla gestione del fenomeno” e “intendono criminalizzare il diverso”», è il ministro del Lavoro e dell'Immigrazione spagnolo, il Corbacho, Celestino Corbacho citato da Frattini. Per rincarare la dose già “spacciata” dalla sua collega due giorni prima, la number two, del governo di Zapatero, Fernandez de la Vega. Secondo il Corbacho la politica del nostro governo “vuole criminalizzare il diverso mentre io mi assumo la responsabilità di governare il fenomeno. Un immigrato illegale può avere un solo destino, il ritorno al suo Paese, ma nel mezzo bisogna soddisfare tutti i requisiti del rispetto dei diritti umani”. Lo si è visto in passato quale senso la Spagna dava a tali parole. E siccome sulla questione dell’immigrazione che il re sia nudo è più che evidente, ecco un'altra quota rosa ad inventarsi un’altra gag. La ministra per le Pari Opportunità Bibiana Aido se la prende col Berlusca fino a suggerirgli di “andare dallo psichiatra” dicendosi pronta a “pagare uno psichiatra”, anche se poi sembra aver detto secondo “El Pais”: “Non sarebbe forse efficace. Ci vorrebbero molte sedute”, forse guardando tristemente il suo borsellino [un’aggiunta quest’ultima che su El Pais non c’è, è ironia]. Tutto colpa del Cavaliere “affascinato” dal troppo rosa con cui è tinteggiato il governo iberico, insomma troppe quote rosa. Quote a ben leggere, non balletti, e dunque dove sta il problema – offesa, discriminazione o coda di paglia? O le streghe in Spagna son tornate?

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