Sfrontatezza di Forza Nuova che si autoproclama depositaria dell’«unica verità» sulle foibe. «Foibe, l'unica verità contro il negazionismo dei collettivi antifascisti» è il convegno organizzato da Forza Nuova e da Lotta Universitaria nella facoltà di Lettere della Sapienza di Roma, al quale ha preannunciato la sua presenza il segretario nazionale del partito di estrema destra extraparlamentare Roberto Fiore.
Gli studenti del Laboratorio per l’Autoformazione di Lettere hanno fatto sapere con una nota la loro opinione in merito: «Riteniamo gravissimo e inaccettabile che l’università abbia dato l’autorizzazione a un convegno organizzato da esponenti di estrema destra, soprattutto in un momento in cui la città vive il problema di una pericolosa deriva neofascista e xenofoba».
Gli studenti della Sapienza hanno distribuito un appello da far firmare anche ai docenti, per chiedere di opporsi con fermezza alla presenza di Forza Nuova nelle aule dell’Università La Sapienza, sostenendo la richiesta rivolta al rettore e al preside di ritirare l’autorizzazione del convegno.
La notizia ci conferma che le foibe, insomma, per la destra rimasta fuori dalle aule parlamentari rimane una bolla speculativa di identificazione politica, nonostante studi storici abbiano confutato tutti gli aspetti più macroscopicamente falsati in chiave revanscista anti-comunista e anti-slava. L’«unica verità» è che Forza Nuova e l’altra destra estrema extraparlamentare rimangono portatori acritici di una propaganda costruita in concomitanza dell’operazione «Istrien» di repressione e rappresaglia compiuta dalle SS in Istria per riprendere il controllo del territorio dopo che, con l’abbandono delle armi seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943 da parte dei soldati italiani, si era instaurato un governo popolare. Propaganda ripresa ancor più virulmente durante e dopo i quaranta giorni di occupazione jugoslava di Trieste nel 1945. Il titolo del convegno, insomma, potrebbe essere così parafrasato: “Foibe, la fandonia unica contro il negazionismo”.
Ci scherzo, ma purtroppo l’atteggiamento delle forze estreme della destra, come quello di associazioni, che occhieggiano alla destra profonda e che sopravvivono anche per il contributo di fondi pubblici, non aiuta a ristabilire nelle coscienze la “verità” su quegli eventi che hanno interessato nel ’43 e nel ’45 i territori al confine orientale. Anzi si usano, appunto, ferite ancora non rimarginate per le proprie mire politiche o lobbistiche, aiutati in quest’ultimo caso anche da prese di posizione infelici e storicamente sbagliate di istituzioni dello Stato. Il giorno in cui le vicende delle foibe saranno solo oggetto di speculazione storica sarà un giorno felice. E ai morti di quel periodo verrà data finalmente pace e rispetto come meritano, qualunque fosse la loro idea politica, il ruolo o la nazionalità.
Gli studenti del Laboratorio per l’Autoformazione di Lettere hanno fatto sapere con una nota la loro opinione in merito: «Riteniamo gravissimo e inaccettabile che l’università abbia dato l’autorizzazione a un convegno organizzato da esponenti di estrema destra, soprattutto in un momento in cui la città vive il problema di una pericolosa deriva neofascista e xenofoba».
Gli studenti della Sapienza hanno distribuito un appello da far firmare anche ai docenti, per chiedere di opporsi con fermezza alla presenza di Forza Nuova nelle aule dell’Università La Sapienza, sostenendo la richiesta rivolta al rettore e al preside di ritirare l’autorizzazione del convegno.
La notizia ci conferma che le foibe, insomma, per la destra rimasta fuori dalle aule parlamentari rimane una bolla speculativa di identificazione politica, nonostante studi storici abbiano confutato tutti gli aspetti più macroscopicamente falsati in chiave revanscista anti-comunista e anti-slava. L’«unica verità» è che Forza Nuova e l’altra destra estrema extraparlamentare rimangono portatori acritici di una propaganda costruita in concomitanza dell’operazione «Istrien» di repressione e rappresaglia compiuta dalle SS in Istria per riprendere il controllo del territorio dopo che, con l’abbandono delle armi seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943 da parte dei soldati italiani, si era instaurato un governo popolare. Propaganda ripresa ancor più virulmente durante e dopo i quaranta giorni di occupazione jugoslava di Trieste nel 1945. Il titolo del convegno, insomma, potrebbe essere così parafrasato: “Foibe, la fandonia unica contro il negazionismo”.
Ci scherzo, ma purtroppo l’atteggiamento delle forze estreme della destra, come quello di associazioni, che occhieggiano alla destra profonda e che sopravvivono anche per il contributo di fondi pubblici, non aiuta a ristabilire nelle coscienze la “verità” su quegli eventi che hanno interessato nel ’43 e nel ’45 i territori al confine orientale. Anzi si usano, appunto, ferite ancora non rimarginate per le proprie mire politiche o lobbistiche, aiutati in quest’ultimo caso anche da prese di posizione infelici e storicamente sbagliate di istituzioni dello Stato. Il giorno in cui le vicende delle foibe saranno solo oggetto di speculazione storica sarà un giorno felice. E ai morti di quel periodo verrà data finalmente pace e rispetto come meritano, qualunque fosse la loro idea politica, il ruolo o la nazionalità.
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