venerdì 30 maggio 2008

Ministero dei beni o degli "sprechi" culturali?

Già in precedenti post ho dato conto di atti di controllo svolti da parlamentari della nuova legislatura. Particolarmente atti di interesse generale o di grande attualità oppure riguardanti i territori del Lombardo-Veneto o del Litorale. Da questo post introduco l’innovazione di fornire anche qualche informazione sul presentatore o i presentatori del documento.

Il documento riportato in questo post è stato presentato nella seduta del 20 maggio 2008 alla Camera dei deputati dall’on. Marco Zacchera del Popolo della libertà.
Marco Zacchera è nato a Verbania il 10 ottobre 1951, ha conseguito la laurea in economia aziendale e una seconda laurea in storia delle civiltà. È dottore commercialista revisore contabile. È stato eletto nella circoscrizione II (Piemonte 2). Scrive nel suo sito: «Prima e dopo il diventare “bocconiano”, laureato in economia aziendale, come lavori ho fatto un po’ di tutto, dal giornalista al pescatore professionista, dall’assicuratore a gestire alberghi ed aziende visto che sono poi diventato dottore commercialista e revisore contabile». Ed in politica: «Ho cominciato da ragazzino nel “Fronte della Gioventù” e poi nel MSI-DN. Nel ’94 la mia prima candidatura al Parlamento sostenuta da oltre 110.000 piemontesi, che mi hanno spedito a Montecitorio. Subito dopo Gianfranco Fini mi ha messo a fare anche il dirigente di partito e sono stato l’ultimo responsabile del Dipartimento Organizzazione del MSI-DN prima della fondazione di Alleanza Nazionale. Mi hanno poi rieletto nel 1996 e nel 2001 nel collegio uninominale piemontese di Verbania-Domodossola, dove AN e la Casa delle Libertà hanno quasi sempre conquistato la più alta percentuale regionale. In quegli anni ho diretto il Dipartimento Enti Locali e, dal 1992, sono il responsabile del Dipartimento Politica estera di AN e mi occupo soprattutto degli italiani che vivono all’estero».
Ma veniamo al documento, che mette in evidenza sconsideratezze in termini di spesa del precedente ministro Rutelli attuate trascurando tutta la gestione emergenziale napoletana e le inefficienze in merito del governo Prodi, della Regione e del sindaco di Napoli. Si tratta dell’interrogazione a risposta scritta 4-00126, rivolta al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per i beni e le attività culturali:
«Per sapere – premesso che:
è nota la situazione di massimo degrado del comune di Napoli in merito alla gestione dei rifiuti, che ha purtroppo portato la città all’attenzione del mondo intero in chiave del tutto negativa;
il sindaco di Napoli, onorevole Rosa Russo Jervolino, ha ribadito – come d’altronde è pubblica notizia – che da oltre un anno la situazione andava sempre più peggiorando, che era stata più volte segnalata al Governo e che comunque la gestione dei rifiuti cittadini è da tempo immemorabile oggetto di proteste e difficoltà;
in quest’ottica apparirebbe evidente che – se si vuole doverosamente portare il nome di Napoli nel mondo per avviare verso il capoluogo partenopeo eventi di importanza e rilancio di immagine – prima di tutto vanno risolti i problemi fondamentali della città, o tutto verrebbe ad essere vanificato in un inutile spreco;
ma mentre la Regione Campania ed il Comune di Napoli sembrano incapaci di gestire numerosissime questioni legate alle diverse emergenze cittadine – che, si ripete, apparirebbero prioritarie – ecco che vengono spesi dal Ministero dei beni culturali ben 5.000.000 (cinque milioni) di euro per la sola partecipazione di Napoli al « Forum Universale delle Culture » che si è svolto a Monterrey, in Messico, nell’autunno del 2007. Tutto ciò per « creare immagine » e in vista di cercare di fare affidare alla città l’edizione del 2013 del « Forum » che ovviamente ancora non si sa a quale città potrà essere assegnata –:
se il Governo non ritenga che prima di procedere a finanziare altre spese di tale importanza non sarebbe opportuno provvedere a risolvere i problemi più basilari della città;
se, anche sulla base degli atti depositati presso il ministero, risulti:
a) perché quindi il Ministero dei beni culturali abbia speso tale somma senza prima accertarsi che i predetti servizi essenziali cittadini fossero stati correttamente affrontati, ben comprendendo che ogni sforzo per dare « immagine » alla città sarebbero altrimenti soldi sprecati;
b) quanto sia ad oggi effettivamente costato l’evento di Monterrey e quali altre spese il Governo abbia intrapreso in vista dell’eventuale appuntamento a Napoli del 2013;
c) se risultino altre spese affrontate dal Comune di Napoli o dalla Regione Campania o da altri enti pubblici per promuovere tale evento;
alla luce dei recenti fatti, quali chanches si ritenga possa avere Napoli di essere prescelta per il « Forum Universale delle culture » del 2013.»

Nessun commento:

Archivio blog