Come già ho detto, la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato oggi il decreto legge per fronteggiare la crisi dei rifiuti in Campania. Il decreto conferisce pieni poteri al sottosegretario per l'emergenza rifiuti Guido Bertolaso. Bertolaso potrà procedere ad espropri per pubblica utilità ed all'acquisizione di beni mobili funzionali alla “complessiva azione di gestione dei rifiuti”. Avrà l’assistenza della Forza pubblica e potrà chiedere l'impiego delle Forze armate per la vigilanza e l’approntamento dei cantieri e dei siti, oltre che per il trasporto dei rifiuti. Potrà infine disporre la precettazione di personale.
Il secondo importante aspetto del nuovo modo di affrontare la questione è il carcere per chi viola aree di interesse strategico ed aree di interesse strategico nazionale sono stati dichiarati i siti, le aree e gli impianti comunque connessi all'attività di gestione dei rifiuti. Chi, dunque, abusivamente cercherà di entrarci o creerà difficoltà a chi vi opera verrà punito col carcere, con l'arresto da tre mesi ad un anno. Sempre carcere fino ad un anno per chi intralcia il meccanismo di gestione dei rifiuti, atto considerato interruzione di pubblico servizio, o danneggia beni strumentali. E carcere fino a 5 anni per i promotori della protesta. Importantissimo elemento di normalizzazione, il decreto stabilisce lo scioglimento immediato dei comitati di protesta contro le discariche.
Sul fronte della raccolta differenziata, il decreto stabilisce l’obbligo alla raccolta differenziata, per un quantitativo pari al 25 per cento entro l'anno e 50 per cento entro il 2010. I comuni inadempienti saranno puniti con un aumento delle tariffe di smaltimento. Il sottosegretario potrà ricorrere anche a commissari ad acta. Dovranno essere avviate anche iniziative per disincentivare l'utilizzo di beni “usa e getta”. I ministeri dell'Ambiente e dell'Istruzione attueranno una campagna d'informazione sul territorio e nelle scuole.
Il sottosegretario Bertolaso è autorizzato alla realizzazione di un termovalorizzatore nel territorio del comune di Napoli, il cui sito dovrà essere individuato dal sindaco entro un mese. In caso di inadempienza interverrà il Governo. Il decreto consente di riprendere immediatamente i lavori per la realizzazione dell'impianto di Acerra, nel quale verranno smaltite anche le ecoballe già presenti sul territorio campano per un quantitativo massimo di 600mila tonnellate all'anno; e conferma anche la realizzazione degli impianti di Santa Maria La Fossa (Caserta) e Salerno.
Iniziative ferme e importanti. Ma ciò che conta è che finalmente si interviene “senza se e senza ma”.
Il secondo importante aspetto del nuovo modo di affrontare la questione è il carcere per chi viola aree di interesse strategico ed aree di interesse strategico nazionale sono stati dichiarati i siti, le aree e gli impianti comunque connessi all'attività di gestione dei rifiuti. Chi, dunque, abusivamente cercherà di entrarci o creerà difficoltà a chi vi opera verrà punito col carcere, con l'arresto da tre mesi ad un anno. Sempre carcere fino ad un anno per chi intralcia il meccanismo di gestione dei rifiuti, atto considerato interruzione di pubblico servizio, o danneggia beni strumentali. E carcere fino a 5 anni per i promotori della protesta. Importantissimo elemento di normalizzazione, il decreto stabilisce lo scioglimento immediato dei comitati di protesta contro le discariche.
Sul fronte della raccolta differenziata, il decreto stabilisce l’obbligo alla raccolta differenziata, per un quantitativo pari al 25 per cento entro l'anno e 50 per cento entro il 2010. I comuni inadempienti saranno puniti con un aumento delle tariffe di smaltimento. Il sottosegretario potrà ricorrere anche a commissari ad acta. Dovranno essere avviate anche iniziative per disincentivare l'utilizzo di beni “usa e getta”. I ministeri dell'Ambiente e dell'Istruzione attueranno una campagna d'informazione sul territorio e nelle scuole.
Il sottosegretario Bertolaso è autorizzato alla realizzazione di un termovalorizzatore nel territorio del comune di Napoli, il cui sito dovrà essere individuato dal sindaco entro un mese. In caso di inadempienza interverrà il Governo. Il decreto consente di riprendere immediatamente i lavori per la realizzazione dell'impianto di Acerra, nel quale verranno smaltite anche le ecoballe già presenti sul territorio campano per un quantitativo massimo di 600mila tonnellate all'anno; e conferma anche la realizzazione degli impianti di Santa Maria La Fossa (Caserta) e Salerno.
Iniziative ferme e importanti. Ma ciò che conta è che finalmente si interviene “senza se e senza ma”.
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