Ieri, grosso modo un quarto d’ora prima delle 20 il sito del F.C. Internazionale di Milano diffondeva il seguente comunicato: «F.C. Internazionale ha comunicato al signor Roberto Mancini il suo esonero dall'incarico di allenatore responsabile della prima squadra, in particolare in ragione delle dichiarazioni rese dal tecnico all'esito dell'incontro Inter-Liverpool dello scorso 11 marzo 2008, di quanto ne è seguito, sino ai fatti più recentemente emersi nelle cronache giornalistiche.»
Il peggiore degli addii commentava un giornale online. Senza ringraziamenti, dopo 4 anni in cui Mancini ha regalato 7 trofei alla causa nerazzurra (3 scudetti e 4 coppe), di cui l'ultimo vinto appena dieci giorni fa. Un palmares di tutto rispetto negli anni magrissimi della miseranda gestione Moratti. Anzi come i dati sui risultati conseguiti dalla squadra in campo (vittorie, pareggi, sconfitte) dimostrano, Mancini è stato il miglior allenatore dell’Inter di tutta la sua storia.
Ma che il ricchissimo Moratti sia nella realtà delle cose un poveraccio lo dimostra lo stesso scarno e squallido comunicato là dove fonda la decisione sullo sfogo di Mancini seguito alla sua delusione della nuova uscita prematura dalla Champions, in cui aveva prospettato le dimissioni a fine stagione, nonché il caso intercettazioni che nella settimana prima della sfida di Parma avevano interessato il tecnico [incolpevole] e alcuni giocatori [incolpevoli].
Certo, Moratti è il padrone dell’Inter e ne può disporre come vuole, anche, per assurdo, fare di tutto perché l’unico primato che resta alla squadra – il fatto di non essere mai retrocessa in serie B – venga meno. Resta, comunque, una verità vera che una squadra vive perché riesce a focalizzare l’attenzione e l’entusiasmo di tifosi disposti a spendere per seguirla e sostenerla. A renderla qualcosa di diverso da una slot-machine. E Moratti in questi anni ha fatto di tutto per rompere il giocattolo, e questa volta, almeno per quanto mi riguarda, riuscendovi. Sinceramente non posso più ammettere che la grande Inter sia oggi in mani così cafone seppure siano mani di Mida. Con i soldi non si compra tutto, una verità universale.
Dicono che il comunicato di Moratti sia quasi certamente il primo atto di una causa giudiziaria e che se la risposta di Mancini sarà agli stessi livelli, tra i due saranno fuochi d'artificio. L’Inter, come ricordavo, non è mai scesa in serie B, ma mai come ora è scesa così in basso, senza speranza di risalita. Anche una auspicata conseguente [per vergogna] uscita di scena di Moratti non servirebbe a riguadagnare ciò che oggi la società ha perso definitivamente: la faccia.
Il peggiore degli addii commentava un giornale online. Senza ringraziamenti, dopo 4 anni in cui Mancini ha regalato 7 trofei alla causa nerazzurra (3 scudetti e 4 coppe), di cui l'ultimo vinto appena dieci giorni fa. Un palmares di tutto rispetto negli anni magrissimi della miseranda gestione Moratti. Anzi come i dati sui risultati conseguiti dalla squadra in campo (vittorie, pareggi, sconfitte) dimostrano, Mancini è stato il miglior allenatore dell’Inter di tutta la sua storia.
Ma che il ricchissimo Moratti sia nella realtà delle cose un poveraccio lo dimostra lo stesso scarno e squallido comunicato là dove fonda la decisione sullo sfogo di Mancini seguito alla sua delusione della nuova uscita prematura dalla Champions, in cui aveva prospettato le dimissioni a fine stagione, nonché il caso intercettazioni che nella settimana prima della sfida di Parma avevano interessato il tecnico [incolpevole] e alcuni giocatori [incolpevoli].
Certo, Moratti è il padrone dell’Inter e ne può disporre come vuole, anche, per assurdo, fare di tutto perché l’unico primato che resta alla squadra – il fatto di non essere mai retrocessa in serie B – venga meno. Resta, comunque, una verità vera che una squadra vive perché riesce a focalizzare l’attenzione e l’entusiasmo di tifosi disposti a spendere per seguirla e sostenerla. A renderla qualcosa di diverso da una slot-machine. E Moratti in questi anni ha fatto di tutto per rompere il giocattolo, e questa volta, almeno per quanto mi riguarda, riuscendovi. Sinceramente non posso più ammettere che la grande Inter sia oggi in mani così cafone seppure siano mani di Mida. Con i soldi non si compra tutto, una verità universale.
Dicono che il comunicato di Moratti sia quasi certamente il primo atto di una causa giudiziaria e che se la risposta di Mancini sarà agli stessi livelli, tra i due saranno fuochi d'artificio. L’Inter, come ricordavo, non è mai scesa in serie B, ma mai come ora è scesa così in basso, senza speranza di risalita. Anche una auspicata conseguente [per vergogna] uscita di scena di Moratti non servirebbe a riguadagnare ciò che oggi la società ha perso definitivamente: la faccia.
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